Air Italy, i sindacati vanno all’attacco: “Atto predatorio, silenzio dei ministeri”

“Assistiamo alla messa in liquidazione nel totale silenzio e nell’indifferenza del ministero della Sviluppo Economico e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Lo afferma il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, circa la vicenda di Air Italy. “Apprendiamo solo adesso – aggiunge – di una tardiva convocazione dell’azienda da parte ministeriale, di fronte allo spettro del blocco dell’attività ci saremmo aspettati azioni ben più incisive da parte dei ministeri che erano stati informati da settimane attraverso le nostre denunce. Non permetteremo che 1.500 lavoratori vengano messi per strada nell’indifferenza di tutte le istituzioni”, sottolinea.

“La messa in liquidazione di Air Italy è l’ennesimo atto predatorio da parte di imprese straniere nei confronti del lavoro nel nostro Paese. Ci auguriamo inoltre che la giustizia italiana faccia chiarezza sulla gestione delle risorse di Air Italy che a fronte dell’ennesimo sacrificio posto in essere dai lavoratori negli ultimi anni ha sperperato tutte la risorse. Ci mobiliteremo con ogni tipo di azione, consentita dalla legge, perché i posti di lavoro siano tutelati, a cominciare dallo sciopero nazionale del settore del 25 febbraio, a cui ne seguiranno altri se la situazione non dovesse migliorare”.

Rincarano la dose le altre sigle sindacali. “La politica, finora irresponsabilmente assente, deve intervenire con i soci per fermare questo gravissimo atto”, sostengono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, spiegando che “più volte abbiamo scritto e sollecitato i ministeri competenti e i presidenti di Lombardia e Sardegna, rimanendo inascoltati. Ora il Governo trovi una soluzione immediata per i lavoratori di Air Italy”. “Con la liquidazione – denunciano le tre organizzazioni sindacali – sono circa 1.500 i lavoratori a rischio per i quali non abbiamo certezza degli ammortizzatori, in quanto il fondo del trasporto aereo non è stato rifinanziato. In tutti i casi gli azionisti di Air Italy nel 2016 avevano assunto impegni ben precisi, di sviluppo e rilancio, che hanno disatteso nel tempo e non può certo bastare una lettera ai lavoratori che non ne hanno responsabilità, per uscire dal pasticcio. in altre parole, non è possibile che un vettore chiuda dall’oggi al domani disattendendo l’accordo con ministeri e sindacati”.

A Olbia, intanto, dove a tremare sono i dipendenti sardi il sindaco Settimo Nizzi ha inviato una lettera rivolta proprio ai dipendenti della compagnia. “Esprimiamo la nostra massima solidarietà a tutti voi rispetto alla messa in liquidazione di Air Italy annunciata oggi dai vertici della compagnia. Le nostre azioni sono state costanti in questi ultimi anni e, ancora una volta, vogliamo che sappiate che non vi abbandoneremo mai e che faremo tutto il possibile per evitare che la situazione si concluda nel modo prospettato oggi – scrive Nizzi -. Appena appresa la notizia, abbiamo sollecitato la convocazione di un tavolo di concertazione politico alla Regione Sardegna e pregato il Ministro dei Trasporti di intervenire per scongiurare questa catastrofe. La vostra battaglia per il mantenimento del posto di lavoro è anche la nostra: dell’intero consiglio comunale, maggioranza e opposizione, della Giunta, e mio personale”.

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