Imu agricola da pagare, anche se gli elevati livelli di metalli pesanti impediscono la coltivazione dei prodotti della terra. Succede a Portoscuso. Ma pare che le cose vadano diversamente quando si parla dell’Imu dovuta dalle società operanti all’interno del polo di Portovesme. Ma in seguito alla denuncia dell’associazione La Fenice di Portoscuso, lo scorso settembre la Corte dei conti ha aperto un fascicolo sulla presunta evasione di Ici prima e Imu poi da parte di Eurallumina e Enel. “Nel caso dell’Eurallumina – spiega Silvestro Biggio, presidente dell’associazione – il terreno su cui sorge il deposito dei fanghi rossi è di proprietà del Consorzio industriale e la società risulta un semplice affittuario, posizione fiscale in base alla quale l’imposta non deve essere corrisposta. Si è trattato di un escamotage, ma dopo 40 anni e la realizzazione del deposito dei fanghi rossi, l’Eurallumina può essere considerata come superficiaria, condizione per cui il pagamento dell’imposta è un obbligo. La somma evasa ammonterebbe ad oltre un milione di euro all’anno, ma l’amministrazione di Portoscuso non fa gli accertamenti, rinunciando a somme di vitale importanza per il comune”, continua Biggio. Discorso analogo per il carbonile dell’Enel, “che non ha effettuato l’accatastamento del deposito di carbone. Dunque, in assenza di rendita catastale il comune dice di non poter procedere al calcolo dell’imposta”.
P. L.