Licenziamenti Air Italy, i sindacati: “Disastro e dramma sociale”

Di fronte all’invio delle prime lettere di licenziamento per i 1.322 lavoratori Air Italy è immediata la reazione dei sindacati. “Purtroppo quello che temevamo si sta concretizzando nel peggiore dei modi: il 2022 inizia con 1322 licenziamenti – dice all’Ansa, William Zonca della Uiltrasporti Sardegna – per noi un atto comunque inaccettabile che poteva essere evitato con i soci, Qatar e Akfed, che potevano intraprendere una strada meno dura verso i dipendenti e verso questa nazione che ha dato tanto per la loro azienda. Riteniamo che questo sia un forte dramma sociale per 1322 famiglie e vedremo quali atti mettere in campo a tutela di questi lavoratori ma soprattutto – aggiunge Zonca – bisogna a capire se il governo, ai massimi livelli, riuscirà a far fare un passo indietro all’azienda o a mettere in atto ammortizzatori sociali. Bisogna anche evitare che vengano disperse queste professionalità per reinserirle nel mercato del lavoro con la garanzia di tutela delle certificazioni e delle abilitazioni, in via emergenziale”.

Non riesce a capacitarsi “dell’avvenuto disastro più volte annunciato” il leader della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu, che – sentito dall’Ansa – sottolinea che “le responsabilità sono da ascrivere alla proprietà e alla politica che non ha vigilato abbastanza. Solo alcuni giorni fa, hanno continuato a dirci che i ministri stavano interloquendo con il Qatar ed il Fondo Akfed ma, di queste interlocuzioni non vi è traccia. Speriamo che il Governo abbia fatto tutto il possibile”.

“Con oggi viene posta definitivamente la parola fine alla vertenza Air Italy. Con l’invio delle lettere di Licenziamento si conclude una vertenza che va avanti da oltre 2 anni”. Lo dice all’Ansa Gian Luca Langiu, segretario responsabile Fit Cisl Sardegna per il trasporto aereo. “Con la bocciatura, la settimana scorsa. dell’emendamento da inserire nella legge di bilancio, si è definitivamente spenta la speranza dei lavoratori Air Italy di avere una proroga alla Cigs – aggiunge -. La politica, fortemente sollecitata in maniera assolutamente trasversale, aveva il duplice compito di fare approvare lo strumento normativo, necessario ai lavoratori Air Italy, e attuare un’opera di forte persuasione sulla proprietà Air Italy perché lo attivasse. Tutto ciò non è evidentemente avvenuto, per interessi economici o politici sfavorevoli, o forse perché le pressioni necessarie non hanno funzionato, o addirittura funzionato in senso inverso. Le poche soluzioni ventilate – osserva ancora Langiu – da parte dei rappresentanti del Governo, ci sembrano difficilmente sostenibili da una politica che non sembra essersi assolutamente interessata alla vertenza. Inoltre da troppo tempo registriamo una politica totalmente sorda ai temi del lavoro”.

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