La Sardegna reagisce bene alla doppia crisi economica scatenata della pandemia Covid e dalla guerra in Ucraina, e si colloca al secondo posto in Italia per tasso di crescita registrato nei primi nove mesi dell’anno. Tasso che è pari al più 1,13 per cento. Il dato emerge da un’analisi effettuata dall’Ufficio studi della Camera di commercio di Sassari. Lo studio certifica un andamento oscillante all’interno dei territori dell’Isola: nel terzo trimestre del 2022 si evidenzia la vivacità imprenditoriale delle province di Cagliari e Oristano, dove il tasso di crescita registrato segna più 0,37 per cento, contro una media regionale di più 0,29 per cento. Estendendo l’analisi al periodo gennaio-settembre, è invece il Nord Sardegna a fare da traino per la ripresa dell’economia, con il miglior saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese (più 940) e il più alto tasso di crescita dell’Isola (più 1,69 per cento).
A livello regionale, considerando i primi nove mesi di ogni anno, nel 2022 si sono iscritte ai sistemi camerali circa 6.500 nuove attività, dato inferiore solo nel primo anno di pandemia. Dal punto di vista settoriale ottime le performance dei settori delle costruzioni, turismo, servizi e agricoltura. Va male, invece, il commercio, che ha visto perdere 353 attività, legate al commercio ambulante (meno 151 unità, una perdita in termini percentuale del 2,5 per cento) e agli esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande. Nei servizi, oltre alle attività immobiliari (più 107 imprese), si segnala una buona crescita dei attività professionali e scientifiche (più 117 unità, pari a una crescita del 3,5 per cento) e delle agenzie di viaggio, noleggio e servizi alle imprese (più 189 imprese da inizio anno). Nei primi nove mesi tengono bene le imprese femminili (più 1,1 per cento), mentre soffrono quelle giovanili che seppure in un anno difficile hanno ritrovato un po’ di linfa nel trimestre luglio-settembre (più 2,4 per cento).