Le zone rurali e un destino di povertà: convegno a Cagliari per sfatare il mito

“Quali servizi per il welfare rurale? Esperienze pratiche nelle aree interne”. È questo il titolo della due giorni di tavole rotonde e laboratori organizzata a Cagliari dal Dipartimento di Scienze politiche e sociali. L’appuntamento è per giovedì 16 maggio e venerdì 17 in via Sant’Ignazio 74. Il programma è ambizioso, il traguardo pure. “L’obiettivo – si legge nella sinossi del convegno – è mettere in discussione la narrazione sempre in negativo dell’entroterra, o comunque delle aree rurali, fragili o marginali, partendo dalla situazione welfare garantito in modo da far emergere le buone prassi legate alla rivitalizzazione socio-economica di questi ambiti”.

Per due giorni ne parleranno “attori locali, istituzionali e accademici – continua la nota – attraverso esperienze, idee e progetti presentati da esperti e ricercatori provenienti da diverse realtà del territorio nazionale”. La base di partenza è certamente un dato innegabile: “Lungo il XX secolo, le aree rurali e quelle interne di tutto il Sud Europa sono state investite da processi di abbandono, testimoniati dal forte declino demografico e dallo spopolamento”. Processi legati non solo alla crisi dell’attività produttive e dell’occupazione, ma anche alla progressiva riduzione dei servizi pubblici e sociali. Di qui una triplice marginalizzazione: di tipo territoriale, rispetto alle zone costiere e urbane; di tipo sociale, per via della minore dotazione di servizi che può accentuare l’isolamento e diminuire di conseguenza la qualità della vita; di tipo politico, perché si è innescata una retorica che ha bollato le zone rurali come deficitarie di risorse considerate alla base dello sviluppo.

Tuttavia, un’analisi più approfondita dei fenomeni che hanno travolto le aree interne, suggerisce anche un cauto ottimismo. Ci sono segnali di ripresa. Una risalita indubbiamente lenta, ma che vale un’inversione di rotta rispetto al pensiero dominante. Il convegno è organizzato da Marco Zurru e Antonello Podda, rispettivamente associato di Sociologia economica e ricercatore della stessa materia nella facoltà di Scienze politiche a Cagliari. Qui il programma completo.

 

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