Incertezza geopolitica, allerta climatica ed energetica: è un nuovo stato di instabilità persistente quello delineato dalla Mappa dei rischi 2023 di Sace. Con queste premesse è stato presentato in streaming il lavoro “Stabile fragilità. Le vie di crescita sostenibile”, alla presenza dei vertici del gruppo Sace, di esponenti della Fondazione Enel e altre personalità come Emma Marcegaglia e Lorenzo Bini Smaghi.
Durante i lavori sono emersi come negli ultimi tre anni il contesto mondiale sia stato caratterizzato da tre shock di portata straordinaria: emergenza pandemica, invasione russa dell’Ucraina con conseguente crisi energetica e alimentare, ritorno dell’inflazione sostenuta e fine delle politiche monetarie ultra espansive. Senza dimenticare i sempre più frequenti eventi naturali estremi legati al cambiamento climatico.
In questo contesto di “stabile fragilità”, transizione energetica, sostenibilità e diversificazione dei mercati sono gli elementi strategici su cui investire per rafforzare la resilienza e garantire una crescita duratura. Tra i mercati di opportunità: India, Vietnam, Emirati Arabi Uniti, Brasile e Messico, grazie a profili di rischio del credito in sostanziale miglioramento in tutti gli aspetti. Maggiori criticità operative in Africa Subsahariana, approccio selettivo in Medio Oriente e Nord Africa.
Il mappamondo interattivo online che Sace aggiorna ogni anno delinea i profili di rischio per le imprese che esportano e investono nel mondo in circa 200 mercati esteri, avvalendosi di un set aggiornato di indicatori che valutano il rischio di credito, il rischio politico e aspetti di sostenibilità ormai inderogabili, sviluppati in collaborazione con la Fondazione Enel: cambiamento climatico, benessere sociale e transizione energetica.
“Strumenti come la nostra mappa dei rischi sono oggi più che mai indispensabili alle imprese italiane per continuare a crescere sui mercati in maniera competitiva e sana. Sostenibilità e transizione sono priorità imprescindibili su cui investire per sviluppare resilienza e costruire vie di crescita futura per le aziende e per il nostro Paese”, ha dichiarato Alessandra Ricci, amministratore delegato di Sace.
“La Mappa dei Rischi 2023 evidenzia una generale stabilità del quadro dei rischi del credito globali, senza mostrare tuttavia l’auspicata inversione di tendenza dopo i marcati incrementi dello scorso anno – ha detto Alessandro Terzulli, Chief Economist di Sace -. Se da un lato questa stabilità è una buona notizia in quanto le principali economie sono riuscite a mantenere un livello di rischio relativamente immutato, dall’altro è un’occasione persa per quelle geografie che hanno beneficiato di ampi supporti finanziari. Peggiorano i rischi politici in un contesto globale fortemente polarizzato da elementi di natura geopolitica; peggiorano i rischi climatici ma migliorano gli indicatori di transizione energetica”.