Le Acli fotografano l’Isola: i sardi si dichiarano “mediamente felici”

Acli Sardegna, nel corso di un’iniziativa pubblica, ha presentato il risultato di uno studio sulla situazione dei cittadini sardi prima e dopo la pandemia, per capire come la diffusione del Covid ha modificato la vita delle persone. La ricerca è stata realizzata in collaborazione con la società di sondaggi Swg e il centro studi delle Acli.

Il primo dato che emerge è che i sardi si sono dichiarati “mediamente felici”. Scrutando a fondo i dati emerge, però, una frattura tra coloro che ritengono di avere uno stato di salute molto buono e gli altri che non sono soddisfatti. Il protrarsi della condizione pandemica ha determinato, infatti, l’aumento delle percentuali delle posizioni estreme. Rispetto al 2021, è aumentata di 9 punti la percentuale di coloro che giudicano insoddisfacente la propria situazione economica e di 5 punti percentuale quella di chi si ritiene molto soddisfatto. Crolla anche la fiducia nei confronti del prossimo: nel 2022 salgono dell’80 per conto coloro che non si fidano degli altri e scendono di un punto percentuale coloro che si fidano.

Aumenta, invece, la percentuale di tempo qualitativo, trascorso con gli amici e i familiari. Secondo i dati, la percentuale di persone che dichiarano di passare del tempo ogni settimana o quasi tutte le settimane con i genitori o parenti non conviventi aumenta di 5 punti percentuali tra il 2022 e il 2021, riportandosi ai valori del 2017. Sembra poi che il ritorno alla socialità abbia portato ad un aumento della lettura, attività particolarmente in crisi nei periodi pandemici.

Le Acli, presiedute da Franco Marras (in foto), hanno poi dato alla Swg il compito di fotografare il ruolo del volontariato. Dalla indagine è emerso che il 65 per cento dei sardi attribuisce alle no profit un ruolo importante all’interno della società sarda. Inoltre, il 19 per cento fa attività di volontariato o supporto attivo non retribuito nel terzo settore, e il 6 per cento del campione dona il sangue regolarmente.

All’iniziativa, oltre al presidente Marras che ha fatto le conclusioni, sono intervenuti Rado Fonda, direttore della ricerca in Swg; Vania Statzu, studiosa di Iares Acli. Hanno partecipato monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari; Antonello Cabras, ex presidente di Fondazione Sardegna; Adriana Di Liberto, docente di Scienze economiche; Carlo Mannoni, direttore di Fondazione Sardegna.

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