Latte, caseifici chiusi contro gli assalti. Pastori indecisi sull’adesione al corteo

È un’altra settimana calda per il settore lattiero caseario in Sardegna: tre appuntamenti, tutti con obiettivi specifici diversi, ma tutti con lo sguardo rivolto all’uscita dall’emergenza prezzi e alla strategia di pianificazione futura del settore.

Si comincia domani, 13 marzo, con un’altra assemblea dei pastori, a partire dalle 10.30 a Tramatza, che così si preparano prima di tutto  all’appuntamento del tavolo istituzionale convocato per venerdì a Sassari: la riunione servirà per illustrare i passi fatti e decidere una strategia comune in vista del primo tavolo di filiera che si terrà a Sassari venerdì, cui parteciperà anche il Consorzio di tutela del Pecorino romano e a cui in seguito si dovranno aggiungere i rappresentanti della grande distribuzione.

Ma non solo. L’appuntamento di domani servirà anche per discutere della adesione e partecipazione all’appuntamento promosso per giovedì a Macomer dai caseifici sardi che oggi hanno acquistato una pagina sui due quotidiani dell’isola per annunciare l’adesione alla manifestazione in solidarietà con i trasportatori delle autocisterne del latte vittime di violenza. “I recenti avvenimenti, culminati con le minacce di morte nei confronti di chi continuerà a ritirare il latte, hanno creato un clima di paura che non garantisce più di lavorare in condizioni di sicurezza”, scrivono nell’appello. “Tutti i caseifici della Sardegna si fermeranno per dire basta alla violenza che non possono essere tollerate – si legge nell’avviso -, uniamoci ai trasportatori che con le loro cisterne attraverseranno (a partire dalle 10.30) il centro abitato per concludere la manifestazione nelle ex caserme Mura”. “È il momento in cui tutto il mondo del latte ovi caprino deve dimostrarsi compatto, dai pastori agli operai che trasformano il latte, coinvolgendo anche le scuole e le istituzioni. Tutti si dovranno unire per dire no alla barbarie ed esprimere una condanna corale”.

Un appuntamento cui gli organizzatori sperano partecipino anche i pastori, in segno di vicinanza e solidarietà, ma non è scontato. La notizia della manifestazione organizzata dai trasformatori, industriali e trasportatori, non è stata accolta positivamente da uno dei portavoce dei pastori, Nenneddu Sanna, che ha subito fatto sapere che non parteciperà. “Ho sempre condannato fatti criminali contro i poveri lavoratori come noi e tutti i veri pastori sono sicuro che lo abbiano fatto, io all’iniziativa di giovedì non sarò presente, rispetto le decisioni degli altri ma io per coerenza non ci vado: ci sono camionisti, industriali e presidenti di cooperative che nei giorni caldi della protesta hanno lanciato un minimo segnale di solidarietà, altri se ne sono fregati”, scrive l’allevatore.

“Abbiamo sempre condannato tutti i gesti di violenza sin dall’inizio e sempre li condanneremo”, ha spiegato Gianuario Falchi, l’altro portavoce del movimento spontaneo dei pastori, a Sardinia Post. “Domani in assemblea si deciderà tutti insieme se aderire e partecipare alla manifestazione di Macomer”. Se i caseifici si fermeranno lo faranno comunque anche i pastori che per un giorno non conferiranno il latte negli stabilimenti.

Marzia Piga

(Foto di Giorgio Fanni)

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