L’anagrafe delle 79 opere incompiute: nell’Isola lavori fermi per 228 milioni

Dai lavori piccolissimi alle maxi opere milionarie. È la mappa sarda delle incompiute, una vera e propria anagrafe che la Regione deve aggiornare ogni anno, come fosse un diario. L’ultimo elenco è stato pubblicato il 25 giugno del 2019. Vale oltre 228 milioni di euro. A tanto ammontano i 79 interventi avviati, ma di cui non si vede la fine. Sono divisi in tre categorie: lavori fermi oltre il termine contrattuale previsto per l’ultimazione (lettera a); opere che non riprenderanno almeno per il momento (lettera b); infrastrutture non collaudate per via della mancanta rispondenza tra capitolato d’appalto e progetto esecutivo (lettera c).

L’intervento meno oneroso contenuto nella lista delle incompiute sarde ammonta a 51.199 euro. È l’importo sinora speso per completare il parco urbano Pixinortu, nel Comune di San Sperate (Sud Sardegna). Finora è stato realizzato “il 12,74 per cento” dei lavori. Per completare l’intervento servono altri 130mila euro. Spesa iniziale quasi simile per ultimare la piscina di Irgoli, in provincia di Nuoro: a fronte dei 55.524,61 euro già investiti, l’amministrazione ha bisogno di altri 450mila euro per completare la struttura. Sinora è stato realizzato il 6,80 per cento dell’intervento.

Tutt’altra cifra quella che il Consorzio di bonifica della Sardegna centrale ha già utilizzato per costruire una diga nel tratto alto del fiume Cedrino. La maxi opera dovrebbe permettere l’irrigazione delle compagne in sei Comuni: Orgosolo, Oliena, Nuoro, Dorgali, Orune e Lula. Stando all’ultimo conteggio, i denari già utilizzati raggiungono quota 54.640.109,34. Un’infinità. Finora è stato eseguito il 50,26 per cento dei lavori, è scritto nella prospetto riassuntivo. Ma non c’è nemmeno un euro per completare l’infrastruttura. Infatti la maxi opera è classificata con la lettera b. Ovvero: “Non sussistono, allo stato, le condizioni di riavvio”.

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La lista delle 79 incompiute colpisce anche per l’eterogenità della tabella di marcia: ci sono interventi realizzati al 98,61 per cento, come la sistemazione idraulica rio Sos Alinos, nel Comune di Orosei. Tuttavia non figura alcuna disponibilità finanziaria per completare l’ultimo miglio, a fronte di una spesa già sostenuta di 361.519 euro. All’ospedale di San Gavino c’è addirittura il pronto soccorso ultimato, con un investimento di 3.202.032 euro. Ma è scaduto il termine perché l’intervento sia considerato definitivamente concluso. E infatti non ci sono ulteriori risorse inserite per mettere il sigillo definitivo.

Non smancano i lavori programmati e mai avviati (tredici casi su 79). E si va dai “parcheggi a mare” nella spiaggia del Romazzino, in Costa Smeralda, nel Comune di Arzachena, al canile consortile di Ozieri. Stesso destino per la ristrutturazione di un reparto nel palazzo Clemente di Sassari, la cui realizzata è sotto l’ombrello dell’Aou, l’azienda sanitaria ospedaliero-universitaria. A Quartu la riqualificazione del parco di is Arenas costerebbe 8.883.862 euro, ma l’intervento è mai cominciato. Di certo fa specie che nella gran parte delle opere inserite nell’elenco (66 su 79, pari all’83,54 per cento), i lavori abbiano preso avvio e poi sono stati bloccati.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

[Foto da Lavoripubblici.it]

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