La sfida dal ‘Forum del lusso possibile’: “Certificazione fiscale per maxi yacht”

Ha preso il via questa mattina il ‘Forum del lusso possibile, edizione numero cinque (nella foto). La cornice dell’evento è Porto Cervo, dove è in corso la presentazione di uno studio commissionato da Federagenti, l’associazione di categoria che raccoglie il mondo del commercio. Dal report stanno emergendo “dati record sul ruolo, presente e potenziale, che in Italia ha il mercato dei maxi yacht“, si legge in una nota.

Ci sono numeri a sostegno degli investimenti in questo asset, a cominciare dal quadro di insieme. “Con un valore della produzione cantieristica superiore ai 2,3 miliardi di euro e un fatturato complessivo di oltre 4 miliardi, il nostro Paese si conferma leader nella produzione dei grandi imbarcazioni – è scritto ancora -. A fronte di una flotta mondiale di 5.373 maxi yacht da diporto, sono ben 1.660 quelli costruiti in Italia”. Non solo: rispetto ai 416 attualmente in costruzione nel mondo, “l’Italia vanta una quota di mercato pari al 41 per cento”. Si aggiunga che il 18,9 per cento di queste imbarcazioni di lusso ha come approdo stabile località turistiche nazionali e sono 8.950 quelle toccate nello Stivale, isole comprese. Il settore del mare&lusso è in continua crescita e produce, con una media di quattro giorni di sosta, “un fatturato indotto superiore al mezzo miliardo di euro”, risulta dallo studio di Federagenti.

La partita tuttavia non è solo commerciale e ambientale, visto che il mercato della nautica “è impegnato in modo cogente nel rispetto di nuove normative anti inquinamento”, è la sottolineatura che arriva dal Forum. Da Porto Cervo viene lanciata anche una partita fiscale. “Per la prima volta una società di certificazione, la Bureau Veritas Italia, si è candidata a svolgere un ruolo di garante sulle giornate che uno yacht svolge in navigazione internazionale e non sono quindi soggette a tassazione”. L’obiettivo della società è duplice: da un lato  a favore degli utenti (proprietari armatori e società di charter), dall’altro a sostegno dell’Agenzia delle Entrate. A conti fatti una sorta di ente terzo, un intermediario che lavorando appunto sulla certificazione può abbattere il numero dei contenziosi.

Durante il forum si è parlato anche di lotta alla plastica. Federagenti ha proposto tre esperienze per affrontare con concretezza queste problematiche. Guido Bertolaso, già responsabile della Protezione Civile, non solo ha presentato una Onlus internazionale “A sea to live”, ma anche una serie di progetti virtuosi per eliminare una quota crescente delle plastiche sia dai fiumi che dai mari. Da meccanismi rotanti da applicare lungo il corso dei fiumi, responsabili delle maggiori quantità di versamenti di plastica in mare, a navi sperimentali (ipotizzata anche una collaborazione con il gruppo Onorato) sino a un sistema da applicare alle carene di una quota percentuale significativa delle navi (oltre 500.000) che operano sulle rotte commerciali del mondo. Ma – come detto – per le plastiche esiste anche un problema di sostituzione e quindi di disponibilità di prodotti biodegradabili ad hoc. Infine è stato presentato un progetto innovativo di bicchieri dotati di un chip in grado di garantire una massiccia sostituzione dei bicchieri di plastica monouso, nel corso di grandi eventi.

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