La produzione di olio tra luci e ombre, sono attesi 45mila quintali per l’annata

La previsione della produzione di olio in Sardegna per quest’anno è di circa 45mila quintali, un risultato positivo che significa un aumento del 70 per cento rispetto all’anno scorso. Nonostante questo dato positivo, però, la previsione rimane ancora lontana dagli standard di un’annata olearia media che prevede una produzione tra i 70 e gli 80mila quintali di olio.

Secondo il report, elaborato da Copagri, il segno positivo non deve ingannare, perché il risultato dell’anno scorso e stato il peggiore degli ultimi 15 anni. La ripresa produttiva rimane molto lontana sia per colpa del cambiamento climatico, sia per la “totale assenza di interventi seri e rapidi per fa ripartire l’ovicoltura sarda”, sottolinea Tore Piana, presidente del Centro studi di Copagri.

Le produzioni maggiori sono previste nel nord della Sardegna. Nell’area di Alghero, Ittiri, Sorso e Sassari è stimanto un aumento che sfiora il 100 per cento, rispetto allo scorso anno. Mentre nelle rimanenti zone olivicole come Berchidda, Chiaramonti, Florinas, Codrongianos e Bonnanaro sono previsti aumenti molto più limitati del 5 per cento: causa principale il cambiamento climatico nel periodo di fioritura.

Nella zona centrale dell’Isola la previsione di produzione oscilla tra una maggiore produzione del 40 per cento sino al 45 nell’area di Oliena e Dorgali, nell’area di Seneghe una maggiore produzione del 30 per cento rispetto all’annata scorsa. Nel sud e dunque nelle aree olivicole più produttive, Dolianova fa registrare un calo del 60 percento così come Gonnosfanadiga dove addirittura la riduzione è dell’ottanta per cento. Sono soprattutto due i fenomeni climatici che hanno causato i problemi: il primo è il vento di scirocco che in alcune zone ha letteralmente bruciato la mignola. L’altro è l’elevata umidità atmosferica che ha appesantito il polline facendolo precipitare sul terreno invece di essere disperso dal vento.

Per quanto riguarda il prezzo dell’olio extravergine appena prodotto, si va verso gli otto euro a litro, mentre è ancora presto prevedere i prezzi che si spunteranno per la vendita di grandi partite del produttore all’imbottigliatore, che secondo le previsioni dovrebbero comunque superare 450 euro al quintale euro ogni cento litri per l’extravergine.

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