La pandemia non ferma i mutui: nell’Isola rata media sotto i 300 euro. Ma ora i tassi risalgono

Marzia Piga

di Marzia Piga

C’è una cosa che né la pandemia, né la guerra in Ucraina stanno riuscendo a scalfire. È la propensione degli italiani, e i sardi non fanno differenza, all’acquisto della casa. A certificarlo è la mappa del credito, tracciata sulla raccolta dati di Crif (Centrale rischi finanziari) su oltre 85 milioni di posizioni creditizie.

Nel 2021 ben il 44,5 per cento degli italiani, percentuale in aumento, è risultato indebitato o perché ha chiesto un mutuo o perché ha ottenuto un prestito e complessivamente il 55,8 per cento degli adulti ha contratto un mutuo. E questo è avvenuto grazie, e non nonostante, la pandemia. Condizioni di offerte migliori e tassi più accessibili, misure di politica monetaria e fiscale a livello europeo e nazionale, sistemi per contrastare la crisi economico-finanziaria in campo: così dal 2016 e in particolare nel 2020 e 2021 si è registrato un trend positivo nella richiesta di finanziamenti attivi.

Secondo i dati elaborati da Mister Credit, l’area di Crif che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori, partendo dall’analisi dei dati disponibili in Eurisc (il sistema di informazioni creditizie), le misure di sostegno infatti hanno favorito la diminuzione delle insolvenze e garantito la sostenibilità del debito. L’effetto è che dal 2016 al 2021 la percentuale di italiani con un finanziamento attivo è passata dal 34,6 per cento al 44,5, con un aumento del 9,9 per cento. E man mano che è aumentato il numero di mutuatari è diminuito l’importo della rata mensile.

Sardi indebitati

Secondo lo studio, è la Valle d’Aosta la regione in vetta alla classifica nazionale con il 55,8 per cento di popolazione maggiorenne intestataria di almeno un contratto di mutuo. A seguire la Toscana e il Lazio rispettivamente con il 50,5 per cento e il 49,4. La Sardegna si attesta al 46,1 per cento. All’estremo opposto della classifica, invece, si posiziona il Trentino Alto Adige: qui solo il 25,8 per cento ha fatto ricorso ad un contratto di credito rateale.

L’Isola è fortunata per quanto riguarda l’importo medio della rata di mutuo, si trova infatti insieme alle due regioni in cui la rata è meno cara con un importo medio di 263 euro al mese (Molise, 277 euro e Calabria 262). Le rate più alte le pagano i cittadini in Trentino Alto Adige (378 euro), Lombardia (360 euro) e in Veneto (354 euro).

Fonte: Mister Credit (Crif)

Se si guarda la divisione provinciale, nell’Isola la maggioranza di intestatari di un mutuo si trova nella provincia di Cagliari (53,9%), segue quella di Sassari (48,3%), poi quella di Oristano (44,9%) il Sud Sardegna (44,1%) e infine da Nuoro (39,5%). La rata più alta si paga nel Sassarese (Gallura compresa) con un importo medio di 275 euro al mese, poi c’è Nuoro dove si spendono 271 euro in media, a seguire Cagliari (262 euro), Oristano (256 euro) e il Sud Sardegna con 248 euro al mese.

I giovani rischiano di più

A essere stati più ‘coraggiosi’ nel rischiare e chiedere un finanziamento per l’abitazione, negli ultimi due anni, sono stati i più giovani un po’ per il desiderio di avere maggiore indipendenza, un po’ per l’andamento del lavoro che richiede più spazi casalinghi nella sua versione ‘smart’ e un po’ per gli incentivi pubblici. A guardare la fascia di età delle richieste si nota come questa si sia abbassata.

Lo scorso anno sono stati i giovani tra i 35 e i 44 anni ad aver richiesto più mutui (32,4% delle richieste totali), seguiti dai 25-34enni (27,8% di richieste). Sono stati più cauti a richiedere un mutuo, invece, i giovani tra i 18 e i 24 anni (2,7% di richieste) e le fasce d’età 45-54 anni (24,3% di richieste), 55-64 anni (10,4%), 65-74 anni (2,2%), gli over 74 (0,2%). In particolare l’alta domanda di credito tra gli over 35 è dovuta al Fondo di garanzia mutui prima casa, gli incentivi messi a punto dal Governo Draghi nel Decreto Sostegno Bis.

Anche in Sardegna il trend è lo stesso. Lo dimostra una ricerca svolta dall’Osservatorio Sara assicurazioni: per oltre un sardo su quattro (28%) è importante che i giovani che lasciano l’abitazione di famiglia per rendersi autonomi provino a investire, fin da subito, nell’acquisto della casa, considerandolo il loro obiettivo prioritario. Dalle risposte ai questionari è emerso che in generale il 45 per cento dei sardi, giovani e meno, sentirebbe più sua l’abitazione con l’acquisto, trattandosi anche di un investimento duraturo (59%). Questa potrebbe un giorno essere rivenduta (16%) e, sul lungo periodo, diventare magari un lascito per i figli (36%). La passione per il mattone resta alta nonostante qualche preoccupazione legata ai mutui (40%) e all’indebitamento sul lungo periodo e ai prezzi del mattone (26%).

È conveniente acquistare ora?

È il momento giusto per acquistare casa? Il 2022 per il mercato dei mutui è all’insegna di aumenti anche piuttosto considerevoli. Prima l’inflazione con l’aumento del costo del denaro, poi la guerra in Ucraina, hanno rivoluzionato qualunque previsione degli analisti, con pesanti ripercussioni sui tassi di interesse. Così al momento i tassi sono in salita, anche se non a livelli ancora preoccupanti. L’Eurirs, per esempio, il principale indicatore per i mutui a tasso fisso, dall’inizio del 2022 è cresciuto di 70 centesimi per i mutui ventennali e di 50 centesimi per i mutui a 30 anni. Minori oscillazioni invece pei tassi variabili: l’Euribor è attestato su -0,53 per cento per il mensile e -0,47 per il trimestrale.

Allo stato attuale del mercato le differenze tra mutui a tasso fisso o a tasso variabile non sono così significative. Al momento il tasso fisso resta la soluzione più conveniente anche se la delicata situazione politico-economica mondiale porta grande incertezza sull’andamento finanziario e quindi anche sui tassi di interesse.

Marzia Piga

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