“Sorprende molto leggere quello che l’assessore regionale dell’Agricoltura Gianfranco Satta dichiara a proposito del disciplinare di produzione del Pecorino Romano Dop”. Così il presidente del Consorzio di tutela, Gianni Maoddi, dopo la decisione della Giunta di bocciare la proposta.
“Sarebbe bastato leggere il disciplinare di produzione in vigore e la proposta di modifica per rendersi facilmente conto che nella parte relativa alle razze tutto è rimasto invariato – prosegue Maoddi – . Le razze autoctone nel disciplinare sono di fatto già comprese in quanto solo il latte delle pecore allevate nelle zone di produzione può essere utilizzato per la nostra Dop. In secondo luogo, l’assessore Satta in questi mesi non ha mai cercato un confronto con il Consorzio, almeno non con il Consorzio nella sua interezza: crediamo invece che un incontro sarebbe stato molto utile prima di esprimere un simile parere, che ricordo è solo un parere e non è vincolante”.
“Infine – conclude Maoddi – la Regione si deve esprimere sulle modifiche apportate al disciplinare e non su quelle che la minoranza dell’assemblea avrebbe voluto: ricordo, infatti, che qualunque modifica va approvata dai due terzi dell’assemblea. Colgo infine l’occasione per ribadire all’assessore che, a dicembre scorso, il 70% dell’assemblea dei soci ha votato per lasciare il disciplinare invariato nella parte relativa alle razze e che in qualsiasi momento può essere modificata, ma sempre a condizione che i due terzi dell’assemblea lo vogliano”.