La Sardegna finisce nella fascia arancione – la seconda peggiore dopo quella rossa – in fatto di incidenti sul lavoro. Così risulta da un’idagine realizzata da Vega, osservatorio per la sicurezza. In Italia nel solo mese di gennaio 2022 sono state 46 le morti bianche, in crescita cdel 12,2 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno passato. Per le denunce di infortunio si è registrato un aumento del 47 per cento, pari a oltre 18.400. Numeri drammatici.
La Sardegna è nella fascia arancione insieme a Marche e Lombardia. Sono rosse Puglia, Molise, Sicilia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. In giallo, Toscana, Lazio e Campania. basso rischio per Veneto, Piemonte, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Umbria e Valle D’Aosta.
Essendo stato preso a riferimento un solo mese, è ovvio che i dati possono cambiare notevolmente nel corso dell’anno. Ma a emergere è un dato preciso: la sicurezza sul lavoro non è una questione legata alla crescita del Paese né si rileva differenza tra Nord e Sud. Tutte le regioni, anche quelle più ricche, sono interessate al fenomeno.
L’osservatorio Vega ha creato una cartina divisa in colori. In Italia l’incidenza infortunistica media nazionale è di 1,4 decessi ogni milione di lavoratori. In numeri assoluti, a guidare la classifica del maggior numero di vittime è la Lombardia a quota 7. Seguono Sicilia ed Emilia Romagna a 4; Puglia e Lazio a 3; Toscana, Campania e Veneto a 2; Molise, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Marche e Piemonte a 1.
“Le costruzioni – è scritto ancora nel report di Vega – si conferma il settore col più alto rischio di infortunio mortale, quello che a gennaio 2022 ha fatto più vittime in occasione di lavoro, pari a 4″. Seguono “Trasporto e Magazzinaggio (3), Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (2), Attività Manifatturiere (1), Commercio, Riparazione di autoveicoli e motocicli (1)”.