Inflazione e aumento bollette, denuncia di Confartigianato: “Anziani e pensionati umiliati”

“L’inflazione, il caro prezzi e l’aumento esponenziale delle bollette elettriche stanno umiliando gli anziani e i pensionati anche in Sardegna”.

La denuncia arriva dalla Confartigianato: secondo un’analisi effettuata su dati di Federanziani, in media, i pensionati italiani percepiscono 13.753 euro all’anno, che equivalgono a circa 1.146 euro al mese; e sono circa 4 i milioni di over 65 che vivono soli: il 70% sono pensionati con meno di mille euro e il 17% con pensioni di appena 500 euro.

“L’inflazione e i rincari generalizzati fanno vacillare una delle colonne più robuste del welfare familiare: i pensionati la cui situazione è diventata insostenibile – afferma Paola Montis, presidente regionale dell’Anap Sardegna, l’Associazione dei pensionati artigiani di Confartigianato – loro, infatti, pur con redditi modesti, fino a qualche tempo fa riuscivano a dare un valido aiuto economico a figli e nipoti, che spesso non riescono ad arrivare a fine mese perché hanno perso il lavoro, sono in cassa integrazione o non trovano un’occupazione stabile”.

Secondo l’analisi, in media, un pensionato italiano utilizza il 19% della propria pensione (217 euro) per le spese alimentari, il 40 per cento (458,4 euro) per l’abitazione e le utenze, il 9 per cento (103,14 euro) per i trasporti e l’auto, il 7 per cento (80 euro) per la salute. Il resto viene utilizzato un lungo elenco di voci che comprendono l’abbigliamento, le spese impreviste e l’aiuto ai familiari prossimi.

E la situazione precipita se l’anziano non è autosufficiente: l’incidenza del costo dell’assistenza a domicilio, come le badanti, diventa deflagrante. Considerando, poi, l’aumento dell’inflazione degli ultimi due anni, che è passata dal 2,2 per cento nel 2021 all’11,8 per cento nel 2022, i conti sono diventati insostenibili. Inoltre, circa il 37 per cento dei pensionati ha eliminato l’acquisto di acqua in bottiglia e beve invece l’acqua del rubinetto di casa, il 26 per cento ha smesso di acquistare integratori, il 63 per cento ha ridotto il consumo di carne bianca o rossa a una volta alla settimana, sostituendola con lenticchie, ceci e fagioli. Ridotte anche le spese per cure mediche e farmaci mentre l’utilizzo dell’automobile è stato ridotto solo per le necessità essenziali.

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