Incontro con Bellanova, pastori delusi: “Soffia nuovamente il vento di rivolta”

Non è stato un incontro proficuo quello del Movimento dei pastori sardi con la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova che si è tenuto a Roma giovedì scorso. Almeno stando al resoconto comparso sulla pagina Facebook del movimento in cui si lamenta una situazione di stallo riassumibile in un “nulla di fatto“. Il tavolo, convocato per fare qualche passo avanti nella vertenza sul prezzo del latte è stato, secondo i pastori, “l’ennesimo incontro con le ennesime risposte, senza spostarsi di una virgola”. I portavoce del movimento raccontano di essersi impegnati per “rispiegare la necessità di riequilibrare i rapporti di forza tra produttori primari e trasformatori, tra trasformatori e grande distribuzione.

Parlavamo, proponevamo ma ci sentivamo soffocati da quel palpabile senso di sufficienza”. L’esponente del Governo Conte “ha riproposto esattamente la stessa triade rifilata quando si trovava in terra sarda: 14 milioni ritiro eccedenze, 10 milioni per accordi di filiera e 5 per abbattere i tassi sui mutui. Noi rimaniamo allibiti e non possiamo tacere il fatto che con questo piano, con questa minestra riscaldata le cose non cambieranno e non cambierà il sistema che genera il prezzo del latte, non cambieranno i poteri instabili della filiera”. Infatti, le richieste degli allevatori si sono focalizzate su altri provvedimenti tra cui la necessità che quei fondi “venissero rimodulati per incentivare, strutturare e aggregare i pastori”, ma la tendenza sembra essere un’altra con l’ipotesi che “se adesso non ci sono eccedenze, e quindi non servono i 14 milioni per destinare il formaggio agli indigenti, vengono conservati per i prossimi anni, così se qualcuno crea eccedenze, supera le quote, saranno pronti a sistemare le cose”.

In questo scenario che viene definito “teatro dell’assurdo, ma è la dura realtà”, sembra sempre più difficile riuscire a cambiare sistema, tanto che i pastori accusano il fatto che ci sia una sorta di “salvadanaio per chi si fa gli affari propri trascurando l’intero comparto”, con la conseguenza che “in questo modo è irragionevole una qualsivoglia ripresa del prezzo, al quale tra l’altro poco si è fatto cenno. Meglio pensare alle banche”. Parole di amarezza, la stessa che i rappresentanti che hanno partecipato all’incontro si sono portati appresso da Roma: “Ma da ogni delusione, fiorisce sempre anche quella giusta dose di propulsione a non cedere all’apatia”. Con questa premessa il movimento si rivolge direttamente alla ministra Bellanova, alla quale comunicano che in Sardegna “tira vento di rivolta, un vento che dalle campagne sposteremo in città, dove vorremmo condividere la burrasca con chi da sempre solidarizza con le nostre manifestazioni”.

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