In Sardegna cresce solo l’usura

E’ preoccupato Sandro Gallittu, segretario generale della Fisac (Federazione italiana Sindacato Assicurazione Credito) della provincia di Cagliari: i dati  che arrivano dalla Cgia di Mestre (“Cento miliardi di euro in meno negli ultimi due anni erogati dalle banche a famiglie e imprese e il rischio usura che assume dimensioni sempre più preoccupanti al sud”) trovano in Sardegna un territorio particolarmente sensibile.

La Cgia di Mestre segnala come, tra la fine del 2011 e del 2013, la diminuzione degli impieghi bancari per le famiglie è stata di 9,6 mld (-1,9%), mentre le imprese hanno registrato una flessione di 87,6 mld (-8,8%).

In Sardegna il rischio usura è una notizia che non giunge inaspettata secondo Gallittu: “In Sardegna questi cinque lunghi anni di crisi hanno aumentato il credito problematico delle banche che ha portato a una ulteriore e forte contrazione del credito nei confronti del pubblico. Per questo una sempre maggiore utenza si rivolge oggi al mercato illegale, pronto a mettere le unghie su un piatto così appetibile”.

Si tratta di un leit motiv che era alla base dello sciopero dei bancari già dal 30 ottobre dello scorso anno. “Una crisi dunque che non nasce dal nulla, ma principalmente in ambito bancario. La crisi nasce proprio nel cuore delle banche che si sottraggono alla funzione naturale di sostegno all’economia reale per spingere sull’acceleratore della finanzialiazzione. Riducendo il credito si consente poi alla crisi di avvitarsi su se stessa”.

“Cagliari in quanto città capitale della Regione diventa così la punta dell’iceberg di una situazione che, rispetto ai dati della Cgia di Mestre, è ancora più drammatica”. (d.p.)

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