In campagna droni e trattori automatici: l’agricoltura di precisione produce di più

Droni per analizzare la composizione dei terreni per verificarne il grado di fertilità, controllare la presenza di sostanze eventualmente nocive, consentire l’utilizzo di trattamenti specifici anche in un’area molto ristretta. E ancora trattori e macchinari con sistemi di guida assistita, in grado persino di muoversi senza il conducente (anche se in Italia la legislazione ancora non lo consente) per arare e seminare. Sono solo alcune delle nuove tecnologie sviluppate per migliorare il lavoro e la produzione agricola su cui la Sardegna sta scommettendo. L’agricoltura di precisione rappresenta il futuro del settore soprattutto per evitare sprechi, sfruttare meglio i terreni e impiegare più accuratezza nell’utilizzo dei fitofarmaci. Il punto della situazione è stato fatto durante il seminario ‘Agricoltura 4.0: la sfida digitale delle imprese’ organizzato nella sala conferenze dell’azienda Agris ‘San Michele’ di Ussana-Donori dal Pid – Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio, in collaborazione con Agris Sardegna e con il patrocinio dell’Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Cagliari.

‘Produrre di più con meno’ è il motto rivoluzionario dell’agricoltura di precisione che si pone come nuova modalità di gestione dei processi produttivi (agricoli, zootecnici, forestali), tenendo conto dell’esperienza professionale accumulata dall’operatore e integrando gli elementi esperienziali con ulteriori informazioni provenienti da molte altre fonti. “L’agricoltura di precisione ha ampi spazi di applicazione e consente, tra l’altro, di contenere di un buon 15 per cento gli sprechi su più fronti: sfruttamento dei terreni, impiego di fitofarmaci e antiparassitari, uso di sementi, irrigazione”, ha spiegato Efisio Perra, della Camera di commercio di Cagliari, nel  “Con questo progetto stiamo portando avanti da anni il processo di digitalizzazione delle imprese. Questo seminario lancia la sfida in un settore, quello agricolo, che in Sardegna è strategico”.  “La digitalizzazione – ha sottolineato Martino Muntoni, direttore del servizio di ricerca di Agris – non interessa più soltanto gli uffici e i servizi ma anche i campi. Siamo un po’ in ritardo rispetto ad altre realtà, come USA, Australia e Canada, ma stiamo lavorando per recuperare in termini di innovazione tecnologica”. “L’agricoltura è interessata da cambiamenti così radicali che sono richiesti altrettanto radicali adattamenti per far fronte agli scenari climatici, demografici e tecnologici che si prospettano – ha sottolineato Carlo Bisaglia, ricercatore del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) -. I mutamenti climatici stanno suscitando allarmi per l’agricoltura, così come i cambiamenti demografici destano preoccupazioni soprattutto per le sue prossime scelte alimentari che potrebbero avere pesanti ripercussioni sull’assetto e sulla sostenibilità dell’agricoltura dei prossimi anni”. C’è poi l’aspetto tecnologico: l’estrema semplificazione degli ecosistemi agrari e le agrotecniche messe a punto negli anni Sessanta, all’epoca della ‘rivoluzione verde’ per massimizzare la produzione, sembrano non soddisfare più le esigenze attuali che, invece, richiedono maggiore efficienza e circolarità dei processi produttivi.

Durante il momento di approfondimento sono stati presentati in particolare due progetti: il primo, il cui acronimo è ‘Comp4drones’, è stato finanziato dalla misura Ecsel nell’ambito del programma europeo H2020 e ha tra gli obiettivi quello di far dialogare sistemi robotici aerei (droni) con mezzi robotici impiegati a terra (ground robots) per il controllo e la gestione in ambiente viticolo e orticolo delle infestanti e il monitoraggio vegeto-produttivo. Il secondo progetto ha come obiettivo la costruzione e la prototipazione di sistemi di distribuzione dei fitofarmaci da utilizzare su droni o mezzi robotici impiegati a terra. Gianluca Carboni, ricercatore dell’Agenzia Agris Sardegna, ha illustrato le innovazioni tecnologiche introdotte nell’azienda ‘San Michele’. Alcune applicazioni sono già in fase sperimentale e affrontano le problematiche legate all’uso efficiente dei sistemi di guida assistita, delle mappe di vigoria (ottenute sia con droni che con immagini satellitari) e delle mappe di produzione. (mar.pi.)

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