Dodicimila imprese dei settori commercio e turismo, 6.500 di quello artigiano, per un totale di circa 46mila posti di lavoro. “In autunno si rischia il collasso di tantissime imprese dell’Isola“. A lanciare l’allarme è Confesercenti, con stime elaborate su dati Innova, Unioncamere e Agenzia Entrate. La causa? Il caro energia, che sta per creare un tracollo senza precedenti. Bollette dell’energia raddoppiate e, in qualche caso triplicate, renderanno per molte attività impossibile proseguire e saranno costrette a chiudere i battenti.
“Se nel 2020 e 2021 un bar spendeva in media 6.700 euro per le bollette di luce e gas, nei prossimi dodici mesi, se gli aumenti attuali resteranno costanti, lo stesso bar arriverà a spendere 14.740 euro. Un aumento del 120 per cento e un’incidenza sui ricavi aziendali che passa dal 4,9 per cento al 10,7 per cento – fa sapere Confesercenti – Allo stesso tempo una struttura ricettiva media vedrà lievitare la spesa per la bolletta energetica da 45.000 euro a 108.000 euro (+140 per cento con un’incidenza del 25 per cento sui ricavi). Non si salvano neanche i negozi di vicinato che passeranno da 1.900 euro a 3.420 euro (più 80 per cento), e i ristoranti da 13.500 euro a 29.700 euro (più 120 per cento)”. “Il caro bollette – spiega Roberto Bolognese, presidente Confesercenti Sardegna – ormai sta diventando incontrollabile ed è necessario attivare interventi di sostegno più incisivi e drastici. Gli attuali interventi di sostegno fin qui adottati dal governo, scadranno fra settembre ed ottobre, dopo ci sarà il baratro. È necessario prima di tutto estendere anche alle piccole imprese il credito d’imposta per l’energia elettrica e aumentarne la percentuale, ma soprattutto intervenire alla fonte per calmierare i prezzi dell’energia, mettere un limite. Corriamo davvero il rischio di un collasso per la nostra economia”.
“La situazione è estremamente seria – continua Gian Battista Piana, direttore dell’associazione -. La preoccupazione cresce di giorno in giorno. Se come si vocifera ci dovessimo trovare costretti ad affrontare un inverno all’insegna dell’austerità con possibili coprifuoco per risparmiare energia, chiusura anticipata di negozi, bar, ristoranti e taglio dell’illuminazione pubblica sarà un autentico disastro, un colpo mortale per le imprese dei settori da noi rappresentati che già “in pandemia” hanno pagato un conto troppo salato”.