Il vino sardo attrae i grossi gruppi italiani e stranieri: anche la proprietà di Pala di Serdiana passa di mano

di Andrea Tramonte

L’ultima a passare di mano è la cantina Pala di Serdiana. Un altro storico marchio del vino in Sardegna viene ceduto a gruppi più forti che operano a livello internazionale. In questo caso il controllo dell’azienda – nata una settantina di anni fa – è nelle mani della Tolaini di Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena, guidata dall’imprenditrice canadese Lia Tolaini. Non ci sarà alcuno stravolgimento, a quanto si apprende da un comunicato diffuso in seguito alla firma dell’accordo: la nuova Srl conserverà i cognomi di entrambe le aziende (Pala Tolaini) e l’amministratore delegato sarà Fabio Angius, nome storico della cantina di Serdiana.

C’è un fatto indiscutibile però: il vino sardo fa gola agli imprenditori italiani e stranieri, le proprietà cambiano e l’operazione legata a Pala è solo l’ultima in ordine di tempo. Andando a memoria: Sella e Mosca di Alghero da tempo è stata acquistata dal gruppo Moretti, Capichera di Arzachena è ora controllata al 100 per cento dall’imprenditore milanese Carlo Bonomi, Mesa nel Sulcis è andata al gruppo vinicolo Santa Margherita della famiglia Marzotto. E poi ci sono gli imprenditori o i grossi gruppi che decidono di investire nell’Isola: per esempio i Moratti hanno aperto Bentu Luna a Neoneli, Saraja è stata fondata in Gallura da un gruppo di imprenditori altoatesini Mark Hartmann, Enrico e Marco Faccenda, Giulio Corti, Emanuele Schembri, il Gruppo Signorvino della famiglia Veronesi (Calzedonia) ha investito ad Alghero creando la cantina Podere Guardia Grande. E poi ci sono i progetti più di nicchia: per esempio So Chic a Villasimius creata dalla coppia francese Isabelle e Jean-Paul Tréguer (lui è stato uno dei più importanti pubblicitari d’oltralpe) e l’imprenditore dell’abbigliamento Marco Boglione (Superga, K-Way, Robe di Kappa, Sebago) produce vini nell’isola privata di Culuccia, a Santa Teresa di Gallura. 

Nel caso delle acquisizioni, il tema naturalmente è quello di consentire al vino sardo di competere più agevolmente nel mercato internazionale andando a far parte di gruppi più grossi, ramificati e strutturati. Pala enfatizza questo aspetto: “Collaboriamo con Lia Tolaini da oltre vent’anni: è lei che distribuisce i nostri vini sul mercato americano tramite la Banville Wine Merchants, che presiede – dice Mario Pala -. Conosce a fondo la nostra realtà e apprezziamo l’impegno, la dedizione e l’amore che ha sempre dimostrato per Pala e per la Sardegna. Siamo certi che sotto la sua guida la cantina raggiungerà nuovi e ambiziosi traguardi”. Mentre Lia Tolaini: “È un onore portare avanti quanto Mario ha realizzato in questi ultimi quarant’anni – si legge nel comunicato -. Ha trasformato l’azienda fondata da suo padre in una realtà moderna, tra le più apprezzate e innovative del panorama vitivinicolo sardo con una cura estrema della qualità e una totale fedeltà alle sue radici, le stesse a cui desidero tenerla ancorata. Il nostro obiettivo – sottolinea – è rafforzare ulteriormente il marchio Pala ampliando l’offerta grazie a nuovi investimenti sul territorio. Vogliamo garantire uno sviluppo strategico dei brand e creare valore sia per la comunità locale che per l’economia dell’Isola”. 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share