Il porto di Olbia è di nuovo primo in Italia per numero di passeggeri. Nel 2022 all’Isola Bianca, così si chiama lo scalo della Gallura, sono transitate oltre tre milioni di persone contro le 2,8 di Livorno, secondo nella classifica nazionale. Su Olbia la crescita è stata addirittura dell’1,7% rispetto al 2019, l’anno prima del Covid.
Sul traffico merci, stesso trend di crescita: tra lo scalo commerciale dell’Isola Bianca e quello industriale di Cocciani, che si trova lungo la strada panoramica che porta a Golfo Aranci, hanno toccato terra o sono salpate 5,8 milioni di tonnellate. Qui l’incremento sul 2019 è dell’8,1 per cento.
Olbia è anche il polo logistico della Sardegna per quanto riguarda il commercio delle produzioni locali: import ed export passano dallo scalo gallurese. Così formaggi, sughero, vini e manufatti. Nel settore della logistica a Olbia operano le più importanti aziende attive nella nostra Isola e che hanno sede nel distretto produttivo del Cipnes, il Consorzio industriale del Nord -est che ha elaborato il report usando le statistiche diffuse da Assoporti.
Il secondo porto sardo nel traffico di merci è quello di Cagliari-Sarroch, con 4,3 milioni di tonnellate. Un dato, questo, su cui incide la presenza della Saras: il petrolchimico da solo pesa moltissimo sulla bilancia dello scalo. Se invece si contano sia le cosiddette rinfuse liquide come il petrolio sia quelle solide come il carbone, il porto di Cagliari-Sarroch è primo nell’Isola con 30,7 milioni di tonnellate.
