Il Pecorino Romano Dop vola nel mercato italiano: più 7,1% rispetto al 2023

Il Pecorino Romano Dop vola nel mercato. I dati della campagna di produzione 2023-2024 del Pecorino Romano Dop, infatti, registrano risultati ottimi, che restituiscono ai mercati un forte segnale di stabilità e fissano premesse incoraggianti per il futuro, sia in Italia che all’estero.

Nell’ultima campagna sono stati raccolti 297 milioni di litri di latte ovino, in incremento rispetto all’anno precedente dell’11,56%. Di questi, 229 milioni di litri (il 77%) sono stati trasformati in Pecorino Romano Dop, per una quantità pari a 392mila quintali: un dato in crescita del 7,1% rispetto all’anno precedente, per un valore sul mercato di oltre 600 milioni di euro.

Sul mercato nazionale il Pecorino Romano spopola con una quantità pari al 40% della produzione. In quello americano ne viene distribuito il 35%, in Europa il 16% e nel resto del mondo il 9%. Tornando agli Stati Uniti, da gennaio a luglio 2024 c’è stato un aumento di vendite del 25,6%, per una quantità totale di quasi ottantamila quintali (63mila nella campagna precedente), dunque con un incremento di circa 17mila quintali.

“Questo risultato è dovuto alla stabilizzazione dei prezzi che si sono avuti durante questa campagna e da una maggiore disponibilità di prodotto – analizza il presidente del Consorzio di tutela, Gianni Maoddi – Dopo i picchi registrati lo scorso anno fino a 14-15 euro al chilo, il prezzo di mercato si è attestato intorno ai 12,5 euro: cosa che ha favorito un aumento della domanda. Questo dimostra che, se i prezzi sono troppo alti, rischi di uscire dal mercato, in quanto il consumatore che non ha grandi disponibilità cerca subito alternative”.

Gianno Maoddi, presidente del Consorzio di tutela

“Non solo – aggiunge Maoddi -: la stabilità riporta un messaggio rassicurante all’intero comparto e ai mercati, garantendo così risultati migliori: nei primi sei mesi del 2024 infatti, nonostante il prezzo più basso, il valore totale di cui ha goduto la filiera è stato maggiore rispetto alla campagna precedente, perché si è venduto di più”.

La possibilità di reintroduzione dei dazi negli Stati Uniti e di nuove tasse per l’import in Cina è “un elemento preoccupante”. Ha aggiunto il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, Gianni Maoddi, a margine della presentazione dei dati dell’ultima campagna lattiero-casearia. “E’ un rischio concreto per gli Usa, quindi è una ipotesi che dobbiamo purtroppo prendere in considerazione, anticipando eventuali strategie e attivandoci attraverso attività di lobbying sulla politica americana – osserva . Ovvio che i dazi portano disagi e mettono fortemente a rischio il comparto, basta pensare a quando, all’improvviso, non si è potuto più esportare in Russia, un mercato che cresceva ogni anno a doppia cifra e che aveva tutte le carte in regola per diventare il secondo mercato extra-europeo dopo gli Stati Uniti. Quindi – sottolinea Maoddi – siamo già al lavoro per non farci trovare impreparati ed evitare danni a un comparto fondamentale per l’economia della Sardegna e delle altre zone di produzione, il Lazio e la provincia di Grosseto, tutelando un formaggio che è uno dei simboli dell’agroalimentare italiano nel mondo”. Stesso discorso per la Cina, dove al momento i numeri dell’export sono ancora bassi, 5.400 chili nel 2023 (nei primi sei mesi del 2024 +31% in quantità e +18% in valore) “ma con un trend in crescita e dalle potenzialità praticamente sconfinate che sarebbe un peccato andassero vanificate dall’introduzione dei dazi”, conclude.

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