Il Natale di nuovo in famiglia, dopo le feste in lockdown del 2020, hanno fatto spendere di più ai sardi: quest’anno per i cibi e le bevande sono ‘andati via’ 634 milioni, decisamente sopra i 378 di un dicembre fa.
I dati sul capitolo ‘Alimenti’ delle spese natalizie sono contenuti nello Speciale 2021 elaborato prima di Natale dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna che “ha incrociato i numeri della contabilità regionale con la distribuzione mensile delle vendite”.
La prima certezza è che per le feste si mette con decisione mano al portafoglio, per la felicità della filiera agroalimentare che nell’Isola conta 7.500 aziende per 20mila addetti. I 634 milioni del 2021 sono così divisi: 422 per cibo e bevande, mentre i restanti 212 sono stati investiti nell’acquisto di prodotti e servizi tipici delle festività. I 634 milioni valgono 81 in più rispetto al consumo medio mensile.
Da Confartigianato hanno diffuso pure una classifica provinciale che posiziona il Sassarese e la Gallura in cima alle spesa con 195 milioni. Segue la Città metropolitana di Cagliari a 168. Quindi il Sud Sardegna a 131. A Nuoro sono arrivati a 81 milioni, a Oristano a 59.
Proprio nel Nord Sardegna, sempre stando ai numero diffusi dalla Confederazione degli artigiani, si concentra il numero più alto di imprese e addetti, rispettivamente 2.562 e 6.643. Nella Città metropolitana di Cagliari l’agroalimentare somma 1.818 aziende e 4.772 lavoratori. nel Sud Sardegna le prime sono 1.511, i secondi 3.771. Nel Nuorese 1.243 e 2.959; a Oristano e provincia 770 imprese per 1.775 addetti.