Il mondo nel 2022, ecco la mappa dei rischi globali

Si chiama ‘Mappa dei rischi 2022’. Questa mattina l’ha presentata Sace, la spa che faceva parte di Cassa Depositi e Prestiti ed è appena passata sotto il controllo del Mef, il ministero dell’Economia e delle Finanze. Sace, specializzata nel settore assicurativo-finanziario, attraverso questo nuovo report ha misurato equilibri e variabili del contesto macroeconomico globale che risulta “in fase di progressivo consolidamento” con “la crescita del commercio internazionale di beni che è tornata su volumi superiori a quelli pre-crisi, ma i rischi restano comunque significativi”.

Il 2022 è il secondo anno di pandemia. “Le dinamiche di ripresa dei Paesi, sia avanzati sia emergenti, riflettono anche l’andamento delle campagne vaccinali – proseguono da Sace -. La ‘Mappa 2022’ evidenzia una generale stabilità del quadro dei rischi del credito globali, senza mostrare tuttavia l’auspicata inversione di tendenza dopo i marcati incrementi dello scorso anno. Continua, infatti, a pesare la dinamica di crescita del debito a livello globale degli ultimi anni, accentuata dalle necessità di spesa legate all’epidemia, la cui sostenibilità può, specie in alcuni Paesi emergenti, essere messa in discussione in una fase di riorientamento delle politiche monetarie. Sotto il profilo dei rischi politici si registra un ulteriore peggioramento rispetto al 2021, soprattutto nella determinante della violenza politica in alcune aree emergenti”.

La fotografia di Sace rientra nel ‘Focus On 2022’, da titolo ‘Rischi (in)soliti per tempi insoliti: il mondo nel 2022’. C’è anche un mappamondo interattivo online, giunto quest’anno alla XVI edizione, e nel quale sono delineati i profili di rischio per le imprese che esportano e operano in 194 mercati esteri. Per il secondo anno consecutivo, lo strumento si avvale di un set aggiornato di indicatori: “Insieme ai tradizionali fattori di rischio di credito e rischio politico sono stati inseriti anche aspetti di sostenibilità ormai imprescindibili, definiti in collaborazione con la Fondazione Enel, come cambiamento climatico, benessere sociale, e transizione energetica”.

Qui il link per scaricare il documento completo

“La Mappa dei Rischi di Sace rappresenta una bussola a supporto delle imprese italiane per orientarsi in un contesto internazionale, oggi più che mai, sempre più fluido e incerto. Sono passati due anni dall’inizio della pandemia e il contesto macroeconomico globale è in progressivo miglioramento, seppur in maniera differenziata tra i Paesi – ha dichiarato Pierfrancesco Latini, Amministratore delegato di Sace -. Tuttavia il 2022 sarà un anno caratterizzato ancora da rischi significativi, in particolare politici, soprattutto alla luce del conflitto russo-ucraino. La strategia per l’internazionalizzazione delle imprese deve tenere conto, quindi, delle criticità sotto il profilo multidimensionale dei rischi e anche delle opportunità offerte dalla transizione energetica. In questo modo le nostre imprese potranno continuare a crescere sui mercati in maniera competitiva, sana e sostenibile”.

Quanto al Pil mondiale, “dopo il forte rimbalzo nel 2021(+5,8%, ben oltre la contrazione del 3,5% registrata nel 2020), quest’anno la crescita è attesa al 4,2%. Nonostante il contesto sia stato condizionato dal protrarsi dell’emergenza sanitaria, la progressiva implementazione dei programmi vaccinali ha consentito l’adozione di misure di contenimento dei contagi più circoscritte e limitate, rispetto a quelle generalizzate adottate all’apice della crisi, che hanno avuto un impatto negativo relativamente più contenuto sull’attività economica globale”, spiegano da Sace.

Su inflazione e commercio internazionale, “la ripresa dell’attività economica mondiale è stata trainata da solide condizioni di domanda a cui si sono contrapposte criticità dal lato dell’offerta – risulta ancora dallo studio di Sace -. Tali squilibri hanno generato pressioni al rialzo sui prezzi. Nonostante le difficoltà delle catene di fornitura globali, a cui si sommano prezzi dei beni energetici ancora elevati, il volume di scambi internazionali di beni è in forte espansione. Il volume del commercio mondiale di beni è andato oltre il recupero della perdita dello scorso anno, superando i livelli pre-pandemici e, nel 2022, è atteso crescere del 4,8% (dopo il +11% in media stimato per il 2021), mentre per i servizi la crescita prevista di circa il 15% non consentirà il pieno recupero della “perdita” del biennio 2020-21. Sullo sfondo di questo scenario in cui resta un clima di incertezza ancora elevata, non passano inosservati l’aumento della povertà e delle disuguaglianze sociali e acquistano sempre più rilevanza le tematiche relative alla lotta al cambiamento climatico e alla connessa sfida della transizione energetica”.

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