Il formaggio dei pastori si ferma a Bra: per il Fiore sardo è un altro successo

Il Fiore sardo dei pastori, presidio Slow Food, sarà protagonista del laboratorio del gusto “Fusion sardo” a Cheese2021, la biennale internazionale dedicata ai formaggi a latte crudo e alle forme del latte, evento organizzato a Bra, in Piemonte, dal 17 al 20 settembre.

A proporre questa prelibatezza dell’agroalimentare, unico formaggio ovino Dop in Sardegna a latte crudo e a pasta cruda, è stata l’Associazione dei sardi di Torino presieduta dal govoese Enzo Cugusi e intitolata ad Antonio Gramsci. Il laboratorio è organizzato dall’Alleanza dei cuochi di Slow Food, organizzatore dell’iniziativa che vale la sinergia tra cuochi e piccoli produttori. Obiettivo: promuovere i cibi buoni, giusti e puliti del territorio e per salvare la biodiversità. Sarà il cuoco dell’associazione Matteo Cambuli ad abbinarlo alle portate. Il primo piatto è un piccolo fritto misto a base di fiore di zucca ripieno di mousse di zucchine alla menta e Fiore sardo. Poi polpettine di cicoria e Fiore sardo su pomodoro confittato. Quindi fonduta allo zafferano di San Gavino Monreale, altro presidio Slowfood. Si passa poi al secondo: un cestino di pane carasau con pera coscia, guanciale croccante, Fiore sardo e granella di mandorle.

“Fiore Sardo dei pastori è una specialità tipica della Barbagia e in particolare di Gavoi, (casu de Gavoi), un formaggio antico, dal sapore unico – spiega Cambuli all’Ansa -: ottimo per un fine cena si presta a mille accostamenti in menù tradizionali e contemporanei”. Bari, Brindisi e Lecce e la Liguria sono i mercati storici nazionali del Fiore sardo. “Un formaggio da intenditori, ottimo per il pesto e insaporire numerosi piatti – dice spiega Enzo Cugusi -: inizialmente si è diffuso anche in Piemonte e Lombardia grazie alla nutrita comunità pugliese”. Cugusi riporta un curioso aneddoto. “Da bambino a Gavoi, quando mio padre compilava la schedina del Totocalcio preferiva dare la vittoria al Bari -: ci comprano il nostro Fiore Sardo, diceva, e lo fanno conoscere anche in Italia”.

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