Il ‘fermo’ delle pecore piace alla Murgia: “Un aiuto per i pastori e le produzioni”

“Ogni iniziativa a favore del comparto ovicaprino sardo è meritevole di elogio per lo stimolo che offre alla discussione sulla questione latte e per mantenere alta l’attenzione della politica”. Così l’assessora regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, commenta le proposte di legge presentate dal consigliere regionale Giuseppe Talanas, che sono state illustrate nei giorni scorsi nel corso di un convegno a Nuoro. Talanas, con i colleghi Emanuele Cera e Angelo Cocciu (tutti di Forza Italia) hanno illustrato i dettagli di una nuova legge per il comparto della pastorizia parlando di stanziamenti per 60 milioni di euro, e spiegato che una soluzione (temporanea) al problema potrebbe essere il blocco di una parte della produzione di latte, così da non eccedere con l’offerta e far lievitare il prezzo al litro. Sulla proposta in tanti si sono scagliati contro.

“Il nostro comparto ovicaprino, con il suo sistema di piccole e medie imprese collegate, è la maggiore industria della Sardegna – evidenzia l’esponente della Giunta Solinas – e va sostenuto con il massimo impegno non solo per il suo valore strettamente economico ma anche per contrastare lo spopolamento, presidiare il territorio e tutelare l’ambiente e il paesaggio rurale sardo. Secondo il consigliere Talanas, un ‘fermo’ ridotto nel tempo garantirebbe un doppio beneficio: un maggiore benessere degli animali, e quindi una migliore qualità del latte, e un aiuto ai pastori per destagionalizzare la produzione, oggi limitata a pochi mesi. Ricordo comunque che si tratta di una proposta, condivisibile o meno, e come tale sicuramente emendabile e migliorabile”.

“La sola riduzione di latte – sottolinea l’assessore dell’Agricoltura – non offre infatti la garanzia di un incremento del prezzo. Il settore sconta una serie di debolezze strutturali, a cominciare dall’eccessiva frammentazione, con la prevalenza di imprese che conducono allevamenti di piccole e piccolissime dimensioni. Condizioni che rendono impossibili economie di scala e non consentono di affrontare la variabilità dei costi di produzione, determinata anche dall’andamento dei mercati internazionali, e di avere un potere contrattuale adeguato con le industrie di trasformazione del latte”. E la Regione, quindi, “deve aggredire queste debolezze strutturali conservando il patrimonio ovicaprino, e non riducendolo, e favorendo le forme di aggregazione della produzione, che consentano di bilanciare i rapporti commerciali all’interno e all’esterno della filiera”.

La seconda proposta di legge, finalizzata alla tutela e alla valorizzazione delle tre razze bovine locali minacciate di abbandono, “ha un obiettivo nobile e condivisibile che a ben vedere è contemplato già dal Psr (Piano di sviluppo rurale) Sardegna 2014-2020. Un’ipotesi di intervento – conclude l’assessora – potrebbe essere quella di impiegare le risorse previste come finanziamento regionale integrativo del Psr, per ridurre i termini di attuazione dell’intervento in quanto già inserito all’interno di un programma vagliato e approvato dalla Commissione europea”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share