Idrogeno e ammoniaca, la Sardegna hub strategico del Mediterraneo

Laura Fois

È possibile un modello Sardegna per lo sviluppo sostenibile nel bacino del Mediterraneo? O più concretamente, l’Isola potrebbe diventare un avamposto strategico per la produzione di idrogeno e ammoniaca verde da fonti rinnovabili? Le risposte sono state affermative al convegno ‘Fer, idrogeno e ammoniaca verde’, svoltosi il 16 febbraio nell’aula magna della facoltà di Architettura e Ingegneria di Cagliari.

All’incontro hanno preso parte esponenti dell’università, delle istituzioni, dei centri di ricerca e delle imprese. La co-organizzatrice dell’evento, la Gestioni Industriali Group (Gig), è la holding che gestisce la Società Chimica Assemini, specializzata nella produzione di chimica di base elettrolitica ma soprattutto l’unico produttore di soda, acido cloridrico e ipoclorito in Sardegna.

Domenico Greco, presidente e amministratore delegato delle due società, ha chiaro “l’obiettivo di costituire un hub strategico di stoccaggio di ammoniaca e idrogeno verde nel Mediterraneo, provenienti da fonti diversificate. Ci saranno essenzialmente due fasi: nella prima si farà leva sui flussi e sui volumi che passeranno sull’Isola, situata in posizione baricentrica, quindi ci si concentrerà sul posizionamento logistico in modo da introdurre per tempo questi vettori energetici. Poi – continua Greco – si punterà sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico che permetterà di focalizzarsi sulla produzione industriale, in modo da esportare prodotti ad alto valore aggiunto, sempre meno ingombranti e sempre più sostenibili”.

L’idrogeno è ormai un combustibile alternativo e il panel è stato un “momento di verifica e allineamento della filiera – conclude Greco -, dove si è fatto il punto in termini di programmazione. Il lavoro con l’Università di Cagliari ma anche con i colleghi industriali è fondamentale per creare nell’Isola un hub di stoccaggio strategico per questi nuovi prodotti”.

Daniele Basso, presidente e amministratore delegato di Human Bio Innovation (Hbi) group, ha posto l’accento sulla necessità di una sinergia anche politica: “Le tecnologie per implementare l’economia circolare sono mature grazie alla collaborazione tra l’Università e il mondo industriale. Adesso il prossimo passo è uno sforzo realizzativo della Regione, che si sta dimostrando pronta a cogliere le opportunità della transizione energetica, e noi come impresa siamo pronti ad affiancare questa sfida regionale. I presupposti per creare una forma consorziata che adotti un modello di Sardegna vincente ci sono tutti”.

Laura Fois

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