“In una fase come l’attuale caratterizzata da un alto tasso di inflazione, costi altissimi delle bollette energetiche, aumento costante dei prezzi per i beni di prima necessità, è più che mai necessario adottare nuove misure economiche per evitare il tracollo delle famiglie, molte delle quali non sono più in grado di far fronte a tutti i costi”. A lanciare l’allarme è la Cisl Sardegna, attraverso il suo segretario generale Gavino Carta che chiede alla Regione di rivedere l’ammontare del ‘Piano povertà‘ approvato dall’Esecutivo a maggio di quest’anno, ma “del tutto insufficiente a fronteggiare l’emergenza in atto”.
Il Piano attualmente in vigore vale “61 milioni di euro – ricorda Carta -. Ma alla luce del mutato quadro economico-sociale, è assolutamente da incrementare, considerando anche che, in attesa della ripartizione per il 2022, il Fondo nazionale per la lotta alla povertà ha assegnato alla Sardegna 26 milioni di euro per il 2021″, sottolinea il capo della Cisl sarda.
Dal sindacato cattolico danno due numeri su tutti, quello delle pensioni e l’altro relativo alle famiglie che non riescono a sbarcare il lunario. “Esclusa la gestione dei dipendenti pubblici, in Sardegna le pensioni sono in totale 474.143 per un importo medio mensile di 762,73 euro”. Ammonta invece a 130mila “il numero delle persone in condizioni di grave deprivazione materiale, come riconosciuto anche dalla Regione sui dati Istat”.
Le 474.143 pensioni sono così ripartite: 187.699 sono di vecchiaia, con un importo medio mensile di 1.136,62; 37.642 quelle di invalidità “lavorate dall’Inps”, quindi dopo un accertamento sulle condizioni di salute dei richiedenti e un importo medio mensile di
660,63; le pensioni ai superstiti sono invece 91.232, per un importo medio mensile di 612,16; gli assegni sociali raggiungono quota 31.208 con un importo medio mensile di 462,09; infine le pensioni d’invalidità civile sono 126.362, con un importo medio mensile di 430,73.
Per questo, sostiene la Cisl, “serve che la Giunta regionale apra un confronto a tutto campo con il sindacato per stabilire l’entità e la destinazione degli interventi, coordinare al meglio politiche
sociali e lotta alle povertà, politiche attive del lavoro della formazione e dell’istruzione, rafforzando il ruolo e la funzione dell’osservatorio regionale sulle povertà, favorendo la migliore integrazione tra le misure e gli interventi regionali e quelli nazionali”.
Dalla sigla confederale hanno dato anche l’alto numero di sardi che vivono grazie agli ammortizzatori sociali, segno di un’altra grande sofferenza sociale. “Le domande Naspi presentate alla data del 7 settembre 2022 sono in Sardegna 44.476; ammontano invece a 56.027 le famiglie coinvolte da gennaio ad agosto 2022 dalle richieste del reddito di cittadinanza, per un importo medio mensile di euro 537,62 euro; sono invece 5.300 quelle che hanno ottenuto la pensione di cittadinanza, con un importo medio di 300,43 euro.
Oltre a questi dati – concludono dalla Cisl – è utile ricordare quelli riguardanti la cassa integrazione in deroga: nel 2021 le domande sono state 69.578, mentre alla cassa integrazione ordinaria in 34,225 hanno presentato richiesta”.