I furbetti delle assunzioni retrodatate: sussidi Covid, controlli Inps nell’Isola

Sono scattati anche in Sardegna i controlli dell’Inps per arginare i furbetti del Covid-19. Ovvero coloro che hanno usato una serie di stratagemmi in modo da incassare i sussidi previsti col decreto ‘Cura Italia’ del 17 marzo. Il metodo più diffuso è stato quello delle assunzioni retrodate, contratti sottoscritti dopo il 17 marzo, quando il Governo guidato da Giuseppe Conte ha diffuso le misure economiche di sostegno ai lavoratori.

Sono state migliaia le comunicazioni di nuove assunzioni inoltre all’Inps in una data successiva al 17 marzo, ma fatte risalire al mese precedente. In questo modo anche ai nuovi occupati si è esteso il diritto alla cassaintegrazione da lavoro dipendente, al quale sono stati volutamente associati alti stipendi, in modo da massimizzare il sussidio ottenuto dallo Stato.

Ovviamente il numero abnorme di assunzioni retrodatate arrivate all’Inps ha spinto lo stesso Istituzionale nazionale di previdenza a fare un supplemento di controlli, proprio perché l’eccessivo ricorso ai contratti post 17 marzo ha insospettito gli ispettori e la Direzione anti-frode. In tutta Italia, Sardegna inclusa, sono  stati fatti migliaia di nuovi contratti, con rapporti quasi sempre di parentela tra i titolari dell’azienda e i nuovi occupati.

Stando a quanto riferito ieri dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, sono già oltre 2.100 le imprese risultate irregolari. In alcuni casi sono state addiritture create le nuove aziende per rientrare nei benefici del ‘Cura Italia’. Il rischio è una denuncia per truffa ai danni dell’Inps, con conseguente restituzione delle somme indebitamente percepite. Anche perché i soldi percepiti con stratagemmi sono risorse tolte a persone che realmente hanno bisogno di un sostegno economico.

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