Se i russi dovessero saltare le vacanze estive del 2022 per via della guerra in Ucraina voluta dal loro presidente Vladimir Putin, in Sardegna è a rischio un giro d’affari da 40 milioni di euro. Tanto pesa sulla bilancia economica il valore del mercato russo nell’Isola.
Venti milioni è il valore dell’ospitabilità alberghiera. Perché i cittadini dell’ex Unione Sovietica, in particolare tutta la galassia degli oligarchi milionari, tanto spendono negli hotel extra lusso dell’Isola, tra Costa Smeralda e Forte Village, le due mete. Altri venti milioni è la stima dell’indotto mossa sempre dai turisti russi tra ristoranti, ormeggi, cene, regali e fiori. Le cifre, diffuse dall’Ansa, si riferiscono alle vacanze da Pasqua a settembre.
Al momento non è dato sapere se la guerra in Ucraina colpirà anche il turismo in Sardegna. Di certo la posta in gioco è molto alta. Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna, in ogni caso frena: “È troppo presto per disperarsi ma anche troppo presto per dire che non succederà niente – spiega all’Ansa -. La preoccupazione è comunque reale: il turismo sardo pagherà sicuramente, non si sa in che misura ma pagherà. Inevitabile immaginare che le presenze diminuiranno. E che chi verrà tenderà magari a mantenere un profilo, anche per le spese, più basso del solito”.
Nel mercato turistico isolano, la Russia vale l’1,5 per cento in termini di presenze, circa 220mila a stagione. “Ed è chiaro che si tratta di turisti che spendono moltissimo – sottolinea Manca -. Dobbiamo iniziare a ragionare sul fatto che ci sarà un ridimensionamento nelle misura di diversi milioni. Prematuro quantificare ora – ribadisce – ma anche se da qui in poi tutto dovesse procedere per il meglio, qualche conseguenza ci sarà inevitabilmente ci sarà”.