Giovani agricoltori, attenti alla sostenibilità, alla trasformazione e alla vendita diretta dei propri prodotti. È la nuova generazione che sta venendo su nelle campagne del Nuorese e dell’Ogliastra: sostenibilità, innovazione e creatività sono le caratteristiche che contraddistinguono questi nuovi professionisti dell’agricoltura 4.0. La tendenza è confermata anche dagli Oscar green, il premio riservato ai giovani agricoltori innovativi e creativi, dove la provincia di Nuoro-Ogliastra si sta distinguendo negli ultimi anni con un vincitore e un finalista alle selezioni nazionali, sottolinea Coldiretti.
Nel 2018 Luisa Cabiddu di Girasole (l’architetto contadina che progetta e costruisce le case in paglia) ha vinto il premio nazionale della categoria Sostenibilità, mentre nel 2019, Frediano Mura di Sadali (il filosofo erborista, che produce delle resine naturali e il primo gin elettrico) è arrivato in finale. E ancora nel 2019 la federazione di Nuoro-Ogliastra ha conquistato tre di sei categorie nell’edizione regionale: oltre allo stesso Frediano Mura dell’azienda Fragus e Saboris, nella categoria Impresa 4.Terra, hanno vinto il birrificio agricolo Marduk di Irgoli nella categoria Sostenibilità (birra con scarti di lavorazione riciclati, come il mangime per gli animali dell’azienda) e Stefano Serusi di Fonni che alleva trote a mille metri, nella categoria Campagna amica.
“Sono giovani dinamici, spesso laureati, che fanno rete con i propri colleghi, con i quali creano collaborazioni e si scambiano le esperienze”, spiegano da Coldiretti. Nei giorni scorsi a Mamoiada una trentina di giovani provenienti da tutta la provincia hanno fatto visita a cinque aziende del paese del Carnevale, il fortino dei giovani agricoltori, in particolare della viticoltura. Comune di circa 2.400 abitanti, Mamoiada conta circa 30 cantine, l’80 per cento delle quali condotte da under 35. Giovani che si sono messi in proprio mettendo a frutto l’esperienza e il saper fare dei propri padri con la formazione universitaria.
Come Simone Sedilesu, 28 anni, reduce da una fiera a Bruxelles, che raggiunta la laurea in Enologia a Oristano, ha arricchito anche la sua formazione pratica fuori dall’Italia. Anche in Africa, “un’esperienza che mi è servita molto per confrontarmi con realtà diverse dalle nostre – ha spiegato ieri ai colleghi – e per conoscere meglio l’inglese”. La sua azienda cresce di anno in anno e si rivolge soprattutto al mercato estero dove vende circa il 70 per cento della sua produzione. Altra realtà affermata nei mercati italiani ed esteri è quella di Sandro Puggioni, produttore delle marmellate di alta qualità marchiate Sa Mariola. Azienda che certifica biologico e che collabora con diverse aziende del centro Sardegna. Realtà più piccola, ma esempio virtuoso di giovani che trasformano e vendono direttamente il proprio prodotto, è la Cantina Gaia di Giorgio Gaia.
“È un format che piace molto ai giovani questo della visita di altre aziende – racconta del tour la delegata provinciale dei Giovani nuoresi, Debora Castangia –. Hanno la possibilità di conoscere nuove e diverse realtà dalle loro, anche in campi agricoli diversi, con i quali si confrontano e creano subito delle connessioni. Sono momenti che servono per fare gruppo, ma anche formazione e scambio di conoscenze e crescita sia personale che aziendale”.