Tiscali, con Linkem come azionista di controllo, diventerà il quinto operatore di telecomunicazioni nel mercato fisso italiano e primo nel segmento degli accessi ultrabroadband nelle tecnologie FWA (fixed wireless access) e FTTH (fiber to the home) con una quota di mercato complessiva pari al 19,4 per cento. La strada è già tracciata da tempo e ieri i cda della società nata a Cagliari e di Linkem Retail, interamente posseduta da Linkem, hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Linkem Retail in Tiscali. Il completamento del progetto, sottoposto a condizioni sospensive, è previsto entro il primo semestre 2022.
L’operazione permetterà di cogliere le opportunità di mercato e di sviluppo connesse all’implementazione del PNRR grazie all’offerta di servizi fissi, mobili, 5G, cloud e smart city dedicati a famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni. Il rapporto di cambio è stato fissato in 5,0975 azioni Tiscali per ogni euro di quota del capitale sociale di Linkem Retail detenuta da Linkem. All’esito della fusione, Linkem diventerà titolare di una partecipazione pari al 62 per cento di Tiscali mentre Amsicora deterrà circa il 3,7 per cento e Renato Soru il 2,09 per cento. I tre azionisti hanno sottoscritto un patto parasociale in relazione a impegni di lock-up e di voto a carico di Amsicora e Soru nonché alla governance di Tiscali.
La fusione, che verrà sottoposta alle assemblee di Tiscali e Linkem Retail che saranno convocate entro il mese di marzo 2022, è subordinata all’avveramento, entro il 31 luglio 2022, di una lunga serie di condizioni sospensive, in aggiunta alle consuete autorizzazioni, incluse quelle antitrust e Golden Power. Tra queste figura l’approvazione della fusione da parte dell’assemblea straordinaria di Tiscali con il meccanismo del cosiddetto whitewash ai sensi dell’art. 49, comma 1, lett. g), del Regolamento Emittenti, con la conseguente assenza di obblighi di offerta pubblica di acquisto su Tiscali come pure l’ottenimento dei consensi da parte delle rispettive controparti finanziarie e il reperimento da parte di Tiscali delle risorse necessarie alla copertura del fabbisogno finanziario previsto dal piano industriale per almeno i 12 mesi successivi alla fusione. Advisor di Tiscali è stata Equita Sim mentre Linkem è stata assistita da Banca Akros.
“Tiscali, dopo aver contribuito in modo fondamentale alla diffusione dei servizi internet nel nostro Paese, in questi ultimi due anni ha ridefinito il suo business e creato i presupposti per ben posizionarsi nell’offerta dei servizi in Cloud e contribuire così alla sfida della transizione digitale che nei prossimi anni vedrà impegnate la PA e l’intera economia italiana. L’integrazione con Linkem Retail costituisce un passo importante per l’ulteriore sviluppo di servizi dedicati sia alle famiglie, con particolare attenzione a quelle in aree di digital divide, che alle imprese ed alla PA”. Sono le parole di Renato Soru, amministratore delegato e fondatore di Tiscali. “Insieme – prosegue Soru – raddoppiamo la nostra dimensione aziendale, ma soprattutto avremo la possibilità di portare avanti con maggior forza il nostro comune progetto di crescita. Con questa integrazione e con i nuovi e importanti soci, Tiscali può decisamente guardare fiduciosa al futuro con rinnovate prospettive di crescita”.
“Linkem e Tiscali rappresentano due importanti realtà imprenditoriali che hanno puntato sin dall’inizio sull’innovazione, sulla centralità del cliente e sulla specializzazione della propria organizzazione. L’operazione di integrazione che ci vede protagonisti è basata sulla condivisione di questi valori e di asset unici nel panorama italiano delle telecomunicazioni, che ci consentiranno di cogliere al meglio tutte le opportunità legate allo sviluppo dei servizi 5G e alla trasformazione digitale di imprese e pubbliche amministrazioni”. Sono le parole di Davide Rota, presidente e amministratore delegato di Linkem, commentando l’operazione di integrazione con Tiscali. “Oltre a servire le famiglie con un’offerta integrata di servizi fissi e mobili e grazie alla migrazione alla tecnologia 5G, puntiamo a sviluppare servizi evoluti dedicati alle pubbliche amministrazioni e ai cittadini delle Smart City in linea con gli obiettivi del PNRR”, ha aggiunto Rota.