Fusione degli aeroporti sardi, il presidente dell’Enac: “Siamo favorevoli”

Favorevoli all’integrazione dei tre aeroporti sardi, quelli di Alghero e Olbia – che già hanno proceduto alla fusione – e pure quello di Cagliari che a breve potrebbe essere privatizzato. Il presidente dell’Enac – l’Ente nazionale per l’aviazione civile per la regolamentazione tecnica, la certificazione e la vigilanza nel settore dell’aviazione civile – è intervenuto oggi al convegno ‘Liberi di volare’ organizzato da Confcommercio e Federalberghi Sud Sardegna e ha espresso una posizione di apertura verso l’operazione del fondo F2i Sgr che ha creato la Nord Sardegna aeroporti, nuova spa che da settembre gestirà i due scali. Ora l’obiettivo è creare un’unica rete degli scali sardi con l’acquisizione di quello di Cagliari-Elmas: l’azionista di maggioranza è la Camera di commercio di Cagliari e Oristano. Un primo via libera è arrivato da Sogeaal, la società che guida il Riviera del corallo. Sulla fusione c’è stato anche l’ok dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. La Regione invece ha deciso di impugnare l’operazione.

“Abbiamo ritenuto che debba trovarsi sostanzialmente un accordo nell’ambito di un percorso di integrazione tra i soci dei due aeroporti”, ha spiegato Pierluigi Di Palma a proposito del parere prima positivo e poi sospeso dato all’operazione di fusione di Sogeaal e Geasar in un’unica società. “Per l’integrazione noi siamo favorevoli nel senso che decliniamo la proposta di Piano nazionale aeroporti nell’ambito della costituzione di reti aeroportuali su tutto il territorio nazionale”, ha spiegato. In sintesi: ok all’integrazione degli aeroporti e ok anche alla privatizzazione, garantendo alla parte pubblica almeno una quota di minoranza. Ma come sostenuto da Geasar e Sogeaal prima della fusione, “Il capitale di Nord Sardegna aeroporti (Nsa) sarà detenuto da soggetti pubblici per una quota complessivamente ben superiore al 10 per cento“. Nella nuova spa infatti ci sono anche le Camere di commercio di Sassari e Nuoro, una col 9,38 per cento e l’altra al 7,89, mentre la Regione – tramite la Sfirs – il 3,29.

“Il tema è la partecipazione pubblica all’interno di questi assetti: noi sin dal regolamento che ha favorito la privatizzazione degli aeroporti, abbiamo sempre creduto che una presenza di un assetto pubblicistico all’interno della compagine societaria sia assolutamente positivo e credo lo sia ancora di più in una Regione come la Sardegna dove il diritto alla mobilità passa per il trasporto aereo”. “La privatizzazione nel nostro Paese – ha aggiunto Di Palma – è stata favorita nell’idea che il privato potesse garantire meglio la crescita degli aeroporti, però abbiamo sempre ritenuto che una quota di minoranza affidata evidentemente al territorio e in particolare alla Regione è positivo, anche perché in quel modo il socio istituzionale potrebbe favorire aiuti di carattere economico in determinate rotte senza creare conflitti con l’Europa”.

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