Fondi Ue, la Sardegna marcia a rilento: Isola maglia nera per capacità di spesa

La Sardegna ha difficoltà a utilizzare le risorse che arrivano dall’Europa. L’anno scorso, infatti, la spesa certificata, riferita ai progetti Por è stata di 365 milioni di euro, meno del 27 per cento delle risorse programmate. Una percentuale inferiore si registra solo nelle altre due regioni classificate in transizione (Molise e Abruzzo) e poi in Umbria e Marche, anche se è giusto sottolineare che a queste regioni sono state assegnate risorse molto più basse rispetto alla Sardegna. I dati sono emersi da una ricerca portata avanti dalla Cna in cui si evidenzia come nel corso degli anni la capacità di sfruttare le risorse dell’Ue sia diminuita.

Il ciclo di programmazione del 2014-2020, prevede uno stanziamento per l’Isola di circa 700 milioni di euro, 284 milioni in meno rispetto alla vecchia programmazione. I progetti che la Regione monitora sono 10.400 e di questi soltanto il trentanove per cento risulta concluso, una media molto bassa rispetto a quella nazionale che arriva al cinquantatré per cento. Nella vecchia programmazione al 31 dicembre 2012 la spesa certificata relativa a progetti Fesr era stata pari al 44 per cento della dotazione complessiva.

Sfiora i sei miliardi di euro il costo pubblico complessivo dei progetti che sono sotto il controllo della Regione di cui l’88 per cento risulta ancora in corso e il nove per cento non è stato ancora avviato. Solo il 2 per cento del costo pubblico dei progetti risulta concluso alla data dell’ultimo monitoraggio. Preoccupati i vertici della Cna, Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionali della Cna Sardegna, che invitano la Giunta ad “avviare il confronto per impostare le coordinate su cui programmare il settennio 2021-2027”.

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