La Sardegna si appresta a spendere tutti i fondi europei della programmazione 2007-13 grazie alla rimodulazione proposta al Comitato di sorveglianza europeo del Por Fesr, che oggi ha passato al setaccio il lavoro portato avanti dalla Regione. I vertici della Commissione Ue e dell’Agenzia nazionale per la Coesione territoriale hanno incontrato l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, il direttore del Centro regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu, l’Autorità di gestione del Fesr Graziella Pisu e il partenariato istituzionale, economico e sociale. “Vogliamo spendere fino all’ultimo euro della vecchia programmazione e perciò abbiamo proposto una rimodulazione – ha spiegato Paci -. È una scommessa difficile, perché purtroppo ci sono stati troppi ritardi negli anni precedenti e dunque dobbiamo fare una corsa contro il tempo per recuperare. Le strutture stanno facendo il massimo per riuscirci, ma c’è bisogno della collaborazione di tutti, in particolare delle amministrazioni locali che sono destinatarie di gran parte delle risorse”. Per quanto riguarda poi la programmazione 2014-2020, Paci spiega che “sono stati apprezzati la strategia intelligente S3, la Smart Specialization Strategy con una forte e mirata concentrazione delle risorse, e la Programmazione unitaria dei fondi e alla nuova Programmazione territoriale”. Con il via libera al Por Fesr, che conta 35 linee di intervento, in Sardegna arrivano 930 milioni di euro, dei quali 213 sono destinati alla competitività del sistema economico, 164 alla valorizzazione turistica e culturale, 150 all’efficienza energetica, 130 all’agenda digitale, 128 a ricerca e innovazione, 55 ad ambiente e prevenzione del rischio idrogeologico, 51 a inclusione sociale e povertà.
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