Fondazione BdS “in buona salute. Cessione Banco? Con mercato favorevole”

“La Fondazione Banco di Sardegna è in buona salute, ancor più se si considera il periodo di crisi”. Ha esordito così, stamane a Cagliari durante la conferenza stampa di presentazione del bilancio consuntivo, il presidente Antonello Cabras, che ha poi illustrato i numeri e l’attività della Fondazione nell’ultimo anno.

Il bilancio 2014  chiude in pareggio: l’attivo, infatti, è di oltre un miliardo di euro, uguale al passivo. La crescita è stata di 90 milioni rispetto al 2013 (oltre 953 mln) e di 103 mln sul 2012. I proventi ordinari netti maturati dalla gestione finanziaria 2014 ammontano a circa 29,9 milioni, dei quali la metà va al fondo di riserva e l’altro 50% per le erogazioni, che per il 2014 ammontano complessivamente a 16,020 milioni.

Le immobilizzazioni finanziarie ammontano a quasi 852 milioni di euro, derivanti da partecipazioni in istituti di credito (606,8 mln) tra i quali i 998 mila di dividendi del Banco di Sardegna e i 16,7 mln dalla Cassa depositi e prestiti, a cui si aggiungono oltre 145,6 mln di euro di titoli. “Stiamo chiudendo il bilancio 2014, ma quello 2015 è ugualmente importante – ha spiegato Cabras – lo stato di salute è buono e ovviamente è ancora più apprezzabile in un contesto di crisi importante. Per la Fondazione questi anni di crisi hanno avuto l’effetto di una riduzione minima dei ricavi in base agli investimenti effettuati – ha aggiunto – e questi non sono paragonabili alle difficoltà che hanno affrontato altri soggetti”.

Riguardo alle attività di istituto, le erogazioni principali hanno interessato i contributi alla Fondazione Ente lirico (450 mila euro), al Comune di Cagliari per la candidatura a Capitale della cultura (200 mila euro), agli scavi per i Giganti di Mont’e Prama (150 mila euro) e per le borse di studio agli studenti dell’Ersu di Cagliari e Sassari (600 mila euro complessivi) e per 100 studenti della sponda sud del Mediterraneo (Tunisia, Marocco e Algeria, 200 mila euro). Nel 2014 la Fondazione ha distribuito oltre 16 milioni di euro. “Ma non a pioggia – ha tenuto a precisare Cabras – come avveniva negli anni scorsi. A partire dal 2014 abbiamo innanzitutto suddiviso i bandi per aree tematiche e soprattutto, per l’assegnazione dei punteggi abbiamo optato per criteri oggettivi e in minima parte sulle decisioni della Commissione”.

Durante la conferenza si è parlato anche della cessione delle quote del Banco di Sardegna in mano alla Fondazione, che oggi detiene il 49%. Secondo le norme, la quota dovrebbe scendere intorno al 30% (e comunque non sopra il 41%) entro cinque anni (per i soggetti quotati in Borsa il limite è tre anni). “È di certo un’operazione che andrà fatta, ma aspettiamo un mercato favorevole – ha detto Cabras -. Il nostro pacchetto è importante e dobbiamo chiaramente tutelare il capitale della Fondazione. Per questo aspetteremo il momento propizio”.

Come da patti parasociali, la Bper (ovvero l’istituto di credito che detiene il 51% del Banco) può esercitare il diritto di prelazione, “ma al momento non è stato avviato alcun tavolo negoziale”, ha precisato il presidente della Fondazione. “Di certo – ha aggiunto – a parte i patti parasociali, ritengo che avere un confronto preferenziale con la banca di riferimento sia naturale”.

Sul fronte degli investimenti, Cabras ha auspicato ad esempio l’intervento della Cassa Depositi e prestiti (e di altri fondi in cui la Fondazione ha investito) nell’infrastrutturazione dell’Isola, ma non solo. “Ad esempio, vedrei con favore l’apertura degli scali aeroportuali ad investitori privati, in primis Alghero e Cagliari, nell’ottica del fare sistema e migliorare servizi e offerta. Di certo – ha aggiunto – noi lavoriamo affinché i soggetti nei quali investiamo abbiano un occhio di riguardo per la Sardegna, come nel caso del fondo Green Star che, a Iglesias, sta realizzando una centrale a biomasse”.

 

 

 

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