Equitalia, i sardi devono pagare 8 miliardi

I sardi devono a Equitalia 8,1 miliardi di euro. Il debito privato vale 7.131 a contribuente, sebbene non tutti abbiamo pagamenti pendenti.

Una Regione nelle mani di Equitalia. La cifra mostruosa di otto miliardi e 100 milioni di euro è il debito privato dell’Isola, che vale un quarto del Pil sardo. Un debito che nel 2013 raggiunge la cifra di 7.131 euro per contribuente. Sono queste le cifre che emergono dai dati forniti dal sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, nel question time in commissione Finanze alla Camera. Cifre che danno la dimensione della vera e propria emergenza di un’economia che ai fondamentali negativi affianca un’erosione costante dei patrimoni privati, di famiglie e imprese, che non riescono a far fronte a una montagna di debito. Cifre che derivano certamente in misura maggiore dall’evasione fiscale e che tra l’altro conteggiano solo i ruoli affidati al concessionario delle Entrate alla data del 31 dicembre 2013. Ma in alcuni casi si sa comunque che il recupero sarà quasi impossibile: circa il 25 per cento dei debiti con il Fisco sarebbe a carico di soggetti ormai falliti. In Italia il debito con Equitalia ammonta a 474,5 miliardi di euro: un quinto del debito pubblico.

Via alle rateizzazioni: la strada di Equitalia per il “recupero”

La rateizzazione costituisce il più classico meccanismo alternativo di riscossione, che cerca di diluire nel tempo la mole del debito. Sono 95mila le rateizzazioni di Equitalia attivate in Sardegna. Il tutto per un importo pari a 971 milioni di euro. La Sardegna si colloca a metà della classifica guidata dalla Lombardia, con 376 mila rateazioni attive, seguita da Lazio (292 mila), Campania (248 mila) e Toscana (225 mila). In totale, nel Paese, le rateizzazioni al 30 giugno sono 2,3 milioni per un importo che supera i 25 miliardi. Numeri che dimostrano come la possibilità di pagare sia la soluzione oggi più adottata da famiglie e imprese per saldare le cartelle di Equitalia. Finora era possibile ottenere un piano di rateizzazione straordinario fino a 120 rate spalmate in 10 anni, oppure un piano ordinario di 72 rate per 6 anni. Equitalia ha poi deciso di concedere, fino al termine di venerdì 31 luglio, la possibilità di pagare a rate le cartelle a chi aveva perso il beneficio della rateizzazione perché non in regola con i pagamenti alla data del 22 giugno. Secondo quanto stabilito dal decreto Irpef i contribuenti interessati potranno richiedere fino a un massimo di 72 rate, da spalmare in 6 anni, presentando la domanda entro il 31 luglio.

Il beneficio della sanatoria: al 31 marzo 4 mila sardi avevano aderito

Sono circa 4 mila i sardi che, alla data del 31 marzo, avevano aderito alla mini sanatoria delle cartelle Equitalia: dal 24 gennaio al 31 marzo hanno approfittato della possibilità di pagare gli arretrati (almeno una parte) usufruendo degli sconti, cioè senza versare gli interessi di mora scattati dal momento in cui la cartella è stata emessa. In totale, i sardi hanno versato quasi 13 milioni e mezzo di euro, sanando e quindi cancellando oltre 17 mila cartelle. Il risultato sardo è stato comunque significativo: la risposta dell’Isola è stata massiccia soprattutto tra il 24 gennaio e il 28 febbraio, quando negli uffici dell’ente di riscossione si sono formate lunghe code. Tra le province, Sassari è in vetta alla classifica per il numero di contribuenti aderenti: 1.663. A brevissima distanza segue Cagliari con 1520. Ma il capoluogo regionale è in testa per quanto riguarda l’importo medio delle cartelle: 930,31 euro a fronte dei 678,30 di Sassari e dei 746,15 di Oristano.

La mini sanatoria ha riguardato le cartelle e gli avvisi di accertamento esecutivi emessi per tributi di competenza delle agenzie fiscali (come Agenzia delle Entrate, Demanio o Dogane), uffici statali (ministeri e prefetture) ed enti locali (Province e Comuni) e affidati ad Equitalia entro il 31 ottobre 2013. Chi ha deciso di aderire alla sanatoria ha potuto risparmiare estinguendo i debiti accumulati nelle cartelle notificate entro quella data e relative a tributi erariali (come Irpef e Iva) e non erariali (come bollo auto e multe per violazione del codice della strada). Esclusi dalle agevolazioni, invece, i debiti Inps e Inail, oltre alle somme dovute per effetto di sentenze di condanna della Corte dei conti.

Giandomenico Mele

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share