Nel tavolo del Savi, l’ufficio regionale che ha il compito di dare le valutazioni di impatto ambientale (Via), ci sono quattro richieste di risarcimento. Le hanno presentate i legali delle società con mega progetti di centrali solari termodinamiche da realizzare nell’arco del 2015, e sono almeno quattro. Il conto è presto fatto, come si legge nelle pagine de La Nuova Sardegna oggi in edicola. Si tratta di 4 miliardi e mezzo, una cifra monstre che si ottiene sommando i profitti non realizzati e gli incentivi statali persi, secondo le società, a causa dei ritardi e delle mancate autorizzazioni. Insomma, il costo dei “no” scritto nero su bianco nelle carte dei contenziosi. A cui si devono aggiungere altri eventuali 2 miliardi, quelli per progetti legati all’eolico.
Le centrali. Tre dei quattro progetti sono riconducibili a un’unica società: la Energogreen Renewables srl, controllata da Fintel Energia Spa con sede italiana a Pollenza, Macerata. Tra Giave e Cossoine, nel Sassarese, vorrebbe metter su una centrale da 30 Megawatt in 160 ettari agricoli con 180 milioni di euro. Iniziativa da sempre ostacolata da abitanti e amministratori che si sono espressi anche in un referendum consultivo. Contro i rilievi del Savi e l’opposizione è stato presentato un ricorso straordinario al Capo dello Stato, tra le motivazioni le “anacronistiche e ingiustificate battaglie di retroguardia”, in soldoni – è il caso di dirlo – la richiesta è di 969 milioni di euro.
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