“Einstein Telescope – Sfide e opportunità per il territorio” è il tema su cui si confronteranno studiosi, rappresentanti istituzionali e portatori di interesse durante un incontro pubblico in programma il 30 gennaio a Bitti, a partire dalle 16,30 nel cinema teatro Ariston. L’appuntamento è organizzato nell’ambito della riunione annuale del Crenos (Centro ricerche economiche nord sud) che quest’anno si terrà proprio a Bitti con diverse sessioni di lavoro, dal 30 gennaio all’1 febbraio 2025, e che vedrà il coinvolgimento di oltre 60 ricercatori, diversi dei quali provenienti dalle Università di Cagliari e Sassari.
“I territori della Sardegna si preparano a un’opportunità unica. Perché diventare sede di un’infrastruttura di ricerca come l’Einstein Telescope significa aprirsi a un progetto ambizioso sul piano scientifico e su quello dello sviluppo, che potrebbe portare a trasformare l’Isola in un polo internazionale di ricerca avanzata”, ha detto direttrice del Crenos Anna Maria Pinna.
“Siamo lieti di ospitare l’appuntamento annuale che riunisce i ricercatori del Crenos e che quest’anno mette al centro dell’attenzione, con un’iniziativa pubblica dedicata, il progetto dell’Einstein Telescope”. Così il sindaco Giuseppe Ciccolini, che ha aggiunto: “L’incontro sarà un’ulteriore occasione per favorire il confronto con i cittadini su un tema a noi tanto caro e su cui, come territorio e come Sardegna, nutriamo forti speranze di sviluppo”.
L’iniziativa, aperta alle comunità interessate dal progetto di ricerca internazionale (Bitti, Lula e Onanì) e a quelle delle aree limitrofe, è ideata dal Crenos in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e con i due atenei isolani. Ci sono inoltre i patrocini di Et Italy, delle amministrazioni locali, del Parco naturale regionale di Tepilora e della Fondazione di Sardegna.
Il convegno
Alle 16,45 introdurranno i lavori, con i saluti istituzionali, il sindaco di Bitti e amministratore straordinario della Provincia di Nuoro, Giuseppe Ciccolini, il sindaco di Lula e vicepresidente dell’Unione dei comuni del Montalbo, Mario Calia, la direttrice del Crenos, Anna Maria Pinna, e il prorettore alla ricerca dell’Università di Cagliari, Luciano Colombo. Alle 17,15 con la moderazione di Alberto Masoni, responsabile Regionale INFN per il progetto “Einstein Telescope Infrastructure Consortium” (Etic) – interverranno Monique Bossi, Infrastructure manager di Etic, sul tema “Il progetto Pnrr Etic a sostegno della candidatura italiana in Sardegna dell’Einstein Telescope”; Domenico D’Urso dell’Università degli studi di Sassari, Infn Cagliari e rappresentante per l’Italia della Collaborazione Einstein Telescope , su “Progetto Einstein Telescope: struttura, governo e organizzazione”; l’economista di origini bittesi Luigi Guiso (Axa professor of Household Finance all’Eief, l’Einaudi Institute for Economics and Finance) con un intervento su “Et: l’impatto economico”. Dalle 18,45, sul tema “La Governance Territoriale”, aprirà la sessione Anna Maria Pinna a cui seguiranno Raffaele Marras (consulente Sviluppo economico della presidenza della Regione Sardegna e Unità di Progetto per Einstein Telescope), Carmen Atzori (direttrice Sardegna Ricerche), Agostino Cicalò (presidente Camera Commercio di Nuoro) e Giuseppe Ciccolini, in veste di amministratore straordinario della Provincia di Nuoro.
Visita del territorio
Sabato 1 febbraio, come ultima attività della tre giorni bittese, i ricercatori Crenos visiteranno alcune delle attrattive turistico-culturali più interessanti del territorio: dal sito archeologico di Romanzesu al Parco di Tepilora.
Occasioni di sviluppo
Per la direttrice del Crenos l’evento intende promuovere la discussione con le comunità locali sulle implicazioni, le sfide e le opportunità collegate a questa candidatura strategica. “L’Et – ha Anna Maria Pinna – non è solo una infrastruttura per lo studio delle onde gravitazionali, ma rappresenterà, se realizzato, un catalizzatore per lo sviluppo economico, scientifico e culturale. Ecco perché l’incontro pubblico di Bitti ha la finalità di creare un dialogo aperto e costruttivo nelle comunità, non solo dei tre comuni interessati ma dell’intera Sardegna, tra i diversi portatori di interesse coinvolti. Un confronto sugli impatti economici, tra occupazione e innovazione, che animeranno i dieci anni di costruzione del progetto e soprattutto la funzione attiva che dovranno avere le popolazioni locali nella definizione delle strategie di sviluppo territoriale, anche per rafforzare il ruolo della Sardegna come hub scientifico di rilievo europeo e internazionale”.