Il 2014 ha segnato “una lieve ripresa del mercato delle opere pubbliche in Sardegna. Nell’anno appena trascorso in Regione sono stati banditi 1.103 appalti del valore di circa 761 milioni di euro, relativi a 980 gare di importo noto. Rispetto al 2013 il bilancio è a doppia velocità, con un lieve calo per il numero di gare (da 1.124 a 1.103, -2%), ma in crescita del 7% per valore economico (da 713 mln a 761 milioni di euro)”, hanno dichiarato Francesco Porcu e Mauro Zanda, rispettivamente segretario della Cna Sarda e presidente di Cna Costruzioni commentando i dati del centro studi di Cna.
I valori registrati in Sardegna, pur non seguendo lo stesso trend positivo registrato nel resto della penisola (+25% il numero e +58% il valore), segnano “comunque una ripresa dopo il netto calo registrato nel 2013 in cui il trend era stato del tutto negativo, con un numero delle gare diminuite di oltre il 25% e valore più che dimezzato. La crescita degli importi nel 2014 – spiega Cna – è dovuta principalmente all’attività di Anas e Abbanoa.
L’Anas Spa ha, infatti, indetto 29 gare del valore di circa 173 mln, con in primo piano tre iniziative del valore complessivo di circa 117 mln indette a settembre: completamento del tratto fra il km 23+885 ed il km 32+412 della Carlo Felice (valore 46 mln) e due lotti per il completamento della SS 125 fra Cagliari e Tortolì (valore 71 mln). Abbanoa ha, invece, indetto 30 gare per oltre 142 mln. I principali committenti pubblici, inoltre, sono i Comuni con 777 interventi del valore di 242 mln. La loro incidenza sul mercato complessivo delle opere pubbliche isolane è del 70% per numero (era del 77% un anno prima) e del 32% per volume d’affari (stesso valore nel 2013). Da segnalare, inoltre, le Aziende speciali che hanno promosso 56 bandi dal valore complessivo di 151 mln e, rispetto al 2013, registrano una crescita del 17% per numero e del 148% per valore, principalmente per l’attività di Abbanoa. “I dati ci parlano di un mercato delle opere pubbliche ancora asfittico, caratterizzato da un ulteriore innalzamento del valore medio dei ribassi che passano dal 21,6% del 2013 al 23% del 2014, ad indicare la fortissima concorrenza tra gli operatori che comprime oltre ogni limite i margini di remunerazione delle imprese – hanno spiegato Porcu e Zanda -. La manovra finanziaria regionale potenzialmente contiene i presupposti per produrre effetti espansivi e un forte impulso sul sistema economico se Regione ed Enti locali sapranno utilizzare bene le risorse previste dal piano infrastrutture”.