Economia del mare, valore aggiunto in Sardegna da 2,4 miliardi. Cresce il porto di Cagliari per traffico merci e crociere

La Sardegna ha un valore aggiunto generato dal totale dei settori connessi all’economia del mare pari a 2,4 miliardi di euro (oltre il 7 per cento del valore aggiunto totale dell’Isola) e vanta la presenza di quasi 2.700 imprese della filiera logistico-portuale. I porti sono un grande volano per la proiezione internazionale delle imprese del territorio: 15 miliardi di euro, cioè il 91 per cento dell’import-export della Sardegna viaggiano via mare. Sono alcuni dei dati del rapporto presentato oggi da Intesa Sanpaolo nel terminal polifunzionale Molo Ichnusa dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna, e curato da Srm – Studi e ricerche per il Mezzogiorno: “L’Economia del mare, volano di sviluppo per gli investimenti sul territorio”.

I lavori si sono aperti con i saluti di Massimo Deiana, presidente dell’Autorità, a seguire le relazioni di Massimo Deandreis, general manager di Srm, Alessandro Panaro, economista di Srm, e l’intervento di Agostino Deiana, direttore commerciale imprese della Direzione regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna Intesa Sanpaolo. Nella seconda parte della mattinata una tavola rotonda ha visto protagonisti Costanza Musso, amministratrice delegata del Gruppo Grendi, Manuela Murgia, dirigente Ufficio delle dogane di Cagliari e Natale Ditel, segretario generale Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna. 

Per tornare ai numeri. I porti della Sardegna rappresentano il 9 per cento del totale nazionale sia per tonnellate di merci sia per passeggeri. Se il 2023 ha risentito della situazione geopolitica per il segmento commerciale (41 milioni di tonnellate pari a -6,7 per cento), il primo semestre del 2024 ha confermato una grande capacità di reazione con 21,2 milioni di tonnellate di merci gestite, pari a +6,2 per cento. Numeri record per il traffico passeggeri nel 2023 con 6,6 milioni (+10,2 per cento), di cui 434mila croceristi. I primi 6 mesi del 2024 registrano il miglior risultato di sempre con 2,3 milioni di passeggeri (+10 per cento).

Lo scalo di Cagliari è il principale porto commerciale della Sardegna con 29,1 milioni di tonnellate nel 2023 e hub italiano dell’energia: secondo porto per movimentazione di rinfuse liquide. Cagliari è anche il primo porto crocieristico dell’isola con 334 mila passeggeri nel 2023 e ancora un +76,5 per cento nei primi 6 mesi del 2024. Di valore strategico per Cagliari anche il traffico Ro-Ro vale a dire navi che trasportano Tir e Rotabili (+11,6 per cento nei primi 6 mesi del 2024) e il primo semestre segna una ripresa importante anche per i container (+63,2 per cento); rinfuse liquide +11,6 per cento. Olbia è il principale porto della regione per numero passeggeri con 3,6 milioni nel 2023 (+16 per cento) e per traffico Ro-Ro con 6,2 milioni di tonnellate (+5,3 per cento).

La Sardegna poi si candida a diventare hub nel Mediterraneo Sud-Occidentale per il bunkeraggio (rifornimento di carburante) sostenibile, con il rifornimento del Gnl (Gas naturale liquefatto) alle navi. A tal fine, dal 2022 è operativo un impianto di stoccaggio, rigassificazione e distribuzione di Gnl nel porto di Oristano e sono in fase progettuale altri depositi nell’isola e un terminal di rigassificazione a Porto Torres. L’obiettivo strategico è di intercettare maggiori quote di traffico nel Mediterraneo offrendo opportunità di bunkering per le imprese armatoriali. Il porto di Cagliari può inoltre offrire oltre ai combustibili navali tradizionali anche il nuovo olio combustibile ecologico a bassissimo tenore di zolfo, cosiddetto ultra-low-sulphur marine fuel oil (Ulsfo). Il terminal destinato al rifornimento è stato adeguato per consentire alle navi di ormeggiare al di fuori della raffineria di Sarroch per caricare direttamente questo carburante. Significative le risorse stanziate dal Piano nazionale complementare per implementare il cold ironing (elettrificazione delle banchine nei porti dell’Autorità di sistema portuale della Sardegna, pari a 70,5 milioni di euro).

Infine, per accrescere la sua capacità di movimentazione delle merci, il porto sta portando avanti il progetto di “hub multipurpose” nel Porto canale di Cagliari dedicato a container, traffico commerciale (nuovo terminal Ro-Ro), movimentazione delle rinfuse (infrastrutturazione dell’esistente terminal), cantieristica della nautica da diporto e anche insediamenti industriali in Zes e Zona franca doganale interclusa. Sono oltre 1000 le domande presentate in Sardegna per accedere al credito di imposta in ambito Zes. Molti dei settori prioritari della Zes Unica, come ad esempio l’agroalimentare, rientrano nelle vocazioni produttive della Sardegna. Strategico il comparto della nautica da diporto: Sardegna terza regione italiana per numero di posti barca e seconda per posti barca oltre i 24 metri, dopo la Liguria.

Le considerazioni finali sono state tracciate da Massimo Deiana, che ha detto: “I dati incoraggianti richiamati nell’ultimo rapporto sull’economia del mare sono, senza dubbio, sostenuti dalla conclamata performance eccezionale del Sistema portuale della Sardegna. Scali marittimi che, con la loro differente vocazione, sospinta da investimenti infrastrutturali che ammontano ad oltre 600 milioni di euro nel quinquennio 2024 – 2029, contribuiscono a generare quella comprovata spinta propulsiva al comparto marittimo regionale e nazionale che Srm ha sempre ben valorizzato nell’ambito dei numerosi focus sul comparto. Il report 2024 suggella, quindi, il completamento di un percorso sistemico portuale lungo quasi 8 anni, nel corso dei quali la governance unica, aperta al confronto con i propri stakeholder e sensibile alle esigenze dei differenti territori, ha saputo aggregare, armonizzare e valorizzare le singole peculiarità dei porti dell’Isola, portandoli ai vertici della classifica nazionale per traffici generati e valore pubblico restituito”.  

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