Ecobonus, regole per le seconde case. “Opportunità contro lo spopolamento”

Il conto alla rovescia per il Superbonus 110 per cento (Ecobonus e Sismabonus maggiorati) è scattato: il decreto Rilancio è legge e ora è pronto per la Gazzetta Ufficiale. Dalla pubblicazione partiranno i trenta giorni di tempo entro i quali dovranno essere pubblicati sia il decreto attuativo del ministero dello Sviluppo economico, sia la circolare dell’Agenzia delle Entrate.

In molti anche nell’Isola attendono il via libera per poter iniziare i lavori di efficientemento energetico, tanto più che quella che era solo un’ipotesi è entrata nella norma: la detrazione al 110 per cento è stata estesa anche alle seconde case, a esclusione delle abitazioni di lusso, delle ville e dei castelli. Potranno invece usufruirne i proprietari delle villette a schiera, mentre per l’efficientamento energetico sono stati diminuiti i tetti di spesa detraibile, che variano in base al tipo di abitazione.

Il vantaggio più grande, poi, è la possibilità di eseguire gli interventi senza mettere mano al portafogli, cedendo il superbonus alle imprese che eseguono i lavori o ad un istituto finanziario. Inoltre si potrà riconoscere la detrazione fiscale ai cittadini, o il credito d’imposta alle aziende, in caso di sconto in fattura o cessione, anche per spese o fatture emesse a stato avanzamento lavori. Due importanti novità che ampliano il numero di soggetti beneficiari del Superbonus al 110 per cento rendendolo ancora più efficace sul piano dello sviluppo economico e della tutela ambientale.

E oltre ai vantaggi e ai risparmi delle famiglie per le case di proprietà e residenza nell’ottica di una svolta ambientale e sostenibile, l’occasione è buona anche nella lotta allo spopolamento delle zone interne. Ne è convinta Teresa De Montis, presidente dell’Ordine degli Architetti di Cagliari e del Sud Sardegna. “L’ampliamento alle seconde case degli incentivi per l’efficientamento energetico previsto dalla norma sull’Ecobonus 110 per cento è un’ottima notizia che pone le basi per ridiscutere la questione dello spopolamento dei piccoli centri, offrire l’opportunità di ristrutturare con straordinari vantaggi economici ed evitare nuove cementificazioni laddove non è necessario”, sostiene.

“È innanzitutto importante chiarire che la norma non riguarda solo le seconde case al mare o comunque le residenze dove si trascorrono le vacanze, ma anche gli immobili abbandonati nei paesi – spiega De Montis -. Se, infatti, prima della norma poteva risultare antieconomico metter mano a vecchie case, magari ottenute in eredità in luoghi differenti da quelli in cui si vive e lavora, oggi si può fare un ragionamento completamente diverso”.

Secondo un report recente del quotidiano economico Sole 24 Ore, in Sardegna ci sono quasi 320mila seconde case, la maggior parte concentrate nel nord dell’Isola. Nella provincia di Sassari solo il 58,1 per cento dei 297.715 immobili privati viene utilizzata come abitazione principale. Il restante 41,9 per cento (124mila) si tratta di seconde case, per lo più utilizzate per le vacanze marino balneari tre mesi all’anno. Dopo Sassari, con la Gallura, segue in classifica il Nuorese con 62mila seconde case (il 37,4 per cento) e il 62,6 di abitazioni principali su un totale di 167.587 immobili. Poi ecco la provincia di Oristano con 85.344 abitazioni totali, delle quali il 29 per cento sono seconde case (24mila) e il 71 per cento di principali. Infine Cagliari con 380.482 immobili privati, dei quali 28,3 per cento di seconde case (107mila) e 71,7 di abitazioni principali.

Su queste basi gli architetti accelerano sulla necessità di approfondire le competenze specifiche per affrontare le novità poste dalla legge approvata nei giorni scorsi e dare risposte al pubblico e ai privati. Per farlo sta chiamando a raccolta tutti i tecnici attraverso una serie di seminari che si terranno a fine luglio a Cagliari con l’obiettivo “aprire un confronto e un dialogo per una lettura collegiale delle norme, accogliendo i contributi degli architetti con l’apporto delle differenti sensibilità e chiavi di lettura portate da ogni singolo professionista”. (mar.pi.)

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