E.On, Peana (Uil): “Bene la ritirata dei tedeschi, vigileremo sul futuro”

“Forse in futuro riusciremo a non sentir parlare più di E.On, anche se anche oggi purtroppo se ne parla per l’ennesima mancata catastrofe. Per fortuna non si è fatto male nessuno, ma di questa azienda e del suo management non se ne può più davvero”. Non usa giri di parole Franco Peana, coordinatore regionale settore elettrico della Uiltec-Uil per commentare la vendita degli asset a un gruppo Ceco e il fatto di questa mattina, quando una parete di calcestruzzo della sala macchine del Gruppo 2 è crollata, distruggendo un furgone dell’impresa Sardil. “Forse qualcuno ci ha ascoltato, dopo due anni e mezzo di lotte e preoccupazioni – continua Peana – apprendiamo oggi dalla stampa che gli asset del termoelettrico in Italia verranno venduti al Gruppo Eph. Che questo nuovo soggetto industriale si fosse recato in centrale a Fiumesanto era a noi noto, per vedere da vicino l’oggetto della vendita. Questa società pare stia facendo shopping in modo esteso, concretizzando importanti acquisti da Gdf Suez, Edf, Sse, Spp, con una forza lavoro di 8000 dipendenti, si occupa di estrazione di carbone, produce energia elettrica con circa 1750 MW da fonti convenzionali e rinnovabili, 57 miliardi di mc di gas trasportato principalmente dalla Russia, impegnata anche nel trading di energia e teleriscaldamento. Insomma pare un soggetto industriale niente male – aggiunge il sindacalista – anche se come Uiltec non ci facciamo prendere da facili entusiasmi, a suo tempo pensavamo lo stesso di E.On, invece questi hanno portato di nuovo a Fiumesanto solo le divise. Il sindacato sarà impegnato a vigilare, ammonire, denunciare quando necessario, per evitare che abbia a ripetersi quanto accaduto in questi ultimi anni. Invitiamo le istituzioni e il mondo della politica, a verificare nel concreto i piani di sviluppo del nuovo soggetto industriale, facendo da subito assumere e rispettare gli impegni presi”.

 

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