Dipendenti pubblici, Isola da record. Ma il Nord Europa ha numeri più alti

In Sardegna il 19,4 per cento degli occupati è un dipendente pubblico. Cioè uno su cinque. I dati sono contenuti in un report di ImpresaLavoro che colloca l’Isola al quarto posto in Italia dopo Valle d’Aosta (21,6%), Calabria (21,4) e Sicilia (20%). Stando a questa ricerca i numeri sono ancora cresciuti rispetto al 2017, quando l’incidenza degli impiegati statali e regionali era del 16,05, come riportato nel Conto annuale elaborato dalla Ragioneria dello Stato.

La regione italiana dove si conta il minor numero di dipendenti pubblici è la Lombardia col 9,3 per cento. Il valore registrato nell’Isola è simile a quello registrato nel resto del Mezzogiorno che, storicamente, si è caratterizzato per uno sviluppo lento dell’imprenditoria privata, per una serie di fattori legati soprattutto al ritardo infrastrutturale, con la complicità dello Stato che a partire dalla fine degli anni Settanta ha concentrato gli investimenti infrastrutturali nel nord del Paese. Dietro l’Isola, per incidenza di impiegati pubblici, ci sono Basilicata (17,8%), Molise (17,5%), Puglia (17,2%) e Campania (16,9%). Poi ecco altre due regioni a statuto speciale, il Trentino Alto Adige (16,8%) e il Friuli Venezia Giulia (16,5%). Nella parte bassa della classifica ecco invece Veneto (10,5%), Emilia Romagna (11,6%) e Piemonte (11,9%).

Da questi numeri per regione si ricava la media italiana, che è del 14 per cento, un dato tutt’altro che da record in Europa. Stando alle percentuali diffuse dall’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat) ed elaborati sempre dal Centro studi di ImpresaLavoro, l’Italia ha il quarto valore più bassi di tutta l’Ue, superata solo da Paesi Bassi (13%), Lussemburgo (12%) e Germania (10%) che, in rapporto agli occupati, hanno meno dipendenti pubblici dell’Italia. Cifre ben più alte si registrano nel nord Europa, dove la Svezia è al 29 per cento, la Danimarca al 28 e la Finlandia al 25. Poco sopra l’Italia ci sono Spagna (15%9 e Regno Unito (16%). La Francia è invece al 22 per cento.

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