Dermatite bovina, già due focolai in Sardegna. Il virus è arrivato anche in Lombardia

Focus in Consiglio regionale sulla dermatite bovina, la nuova malattia animale approdata sull’isola. In queste ore si stanno riunendo in sede congiunta le commissioni Salute e Attività produttive per audire gli assessori regionali alla Sanità, Armando Bartolazzi, e all’Agricoltura, Gian Franco Satta, dopo l’allarme scattato nei giorni scorsi in un allevamento di Orani, nel Nuorese. La Sardegna è stata la prima regione in Italia ad essere colpita dal virus, che però corre e ha già attraversato il Tirreno: il Bollettino epidemiologico nazionale veterinario segnala infatti un altro focolaio in Lombardia, nel Mantovano, e un secondo in Sardegna, sempre nel Nuorese, a Orotelli. Il totale sale così a tre focolai ufficiali sul territorio nazionale. “I dati sono ancora molto preliminari- spiega Bartolazzi parlando con i cronisti prima della riunione delle due commissioni- devo dire che è una cosa che non ci aspettavamo, e che chiaramente ci impegna al massimo delle nostre forze”.

Questa, avverte l’assessore, “è una situazione che può anche diventare critica, però io sono fiducioso: esistono anche forme sporadiche, bisogna seguire l’epidemiologia e vedere lo sviluppo della questione”. Adesso, rimarca, “siamo in una fase di studio epidemiologico della malattia, occorre capire se sono entrati animali in Sardegna e capire quali animali sono usciti dall’isola. A tutt’oggi, dai dati a mia disposizione, qualche decina di capi sono stati esportati dalla Sardegna in Lombardia, in particolare a Mantova e Cremona. E’ chiaro che adesso questi capi dovranno essere messi sotto stretto monitoraggio per capire se si ammalano o no”.
Per Satta serve “prevenzione, sorveglianza e rapidità negli interventi. Questa malattia virale, che non è presente in Europa, è classificata tra le ‘peggiori’, in categoria A. Per questo dobbiamo chiedere con forza l’intervento del Governo centrale”.

Il comparto bovino, ricorda l’assessore all’Agricoltura, “rappresenta circa 300.000 capi, e di questi ne movimentiamo annualmente 80.000: è chiaro che un blocco delle movimentazioni, anche se per poche settimane, determinerà ripercussioni sociali ed economiche gravi”. La giunta regionale, fa sapere, “ha già definito alcuni stanziamenti, e nelle prossime settimane saremo in grado di determinare con precisione i sostegni agli allevatori. Che devono essere certamente garantiti dalla Regione ma, ripeto, con un intervento del governo centrale. E’ necessario che l’esecutivo nazionale sia in prima linea per sostenere il comparto, non dobbiamo essere essere lasciati soli come è capitato con la blue tongue”.

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