Da Roma all’Isola 5mila euro pro capite. Svimez: ‘Lo Stato spende di più al Nord’

Se si guardano solo i dati del 2017 della Ragioneria dello Stato la Sardegna è una delle Regioni che prende di più da Roma: oltre 5mila euro pro capite. In linea con il Mezzogiorno e lontano da aree del nord come Lombardia, Emilia Romagna e Veneto che invece percepiscono dallo Stato dai 2.300 ai 2.600 euro pro capite. Sono i conti alla base delle rivendicazioni di nuove forme di autonomia proprio per le regioni del Settentrione. Ma lo Svimez, associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, con un’anticipazione di una parte del lavoro svolta dalla Commissione sul federalismo fiscale, offre un’altra chiave di lettura. E invita a guardare quanto spende lo Stato sulla base dei conti pubblici territoriali. Allora la situazione si ribalta: è il Mezzogiorno a prendere da Roma meno del Nord. E cambiano anche i numeri e la posizione in classifica della Sardegna. Che, dalle ultime posizioni, sale a metà classifica. Una scalata che dimostra che la Sardegna percepisce meno euro rispetto a una decina di Regioni. Per esempio se si guarda alla spesa pro capite al netto degli interessi il divario con le prime (quelle che percepiscono meno) si accorcia: Lombardia 6.600 euro circa pro capite, Sardegna oltre 9mila.

L’Isola può dimostrare di prendere meno dallo Stato se si guarda ad esempio al dato sulla spesa pro capite dell’amministrazione: per la Sardegna 12mila euro, meno di Lombardia e Piemonte. Lo stesso vale per la voce della spesa pro capite del settore pubblico allargato: l’Isola percepisce dallo Stato 16mila euro pro capite, meno di Emilia Romagna e Lombardia. “Un quadro completo dell’effettiva distribuzione della spesa pubblica dell’operatore pubblico tra Regioni viene invece fornito dal Sistema dei conti pubblici territoriali (Cpt), la fonte ufficiale più completa in materia di spesa pubblica regionalizzata e, di conseguenza, la più adeguata per misurare l’effettiva distribuzione tra Regioni delle risorse pubbliche che finanziano i servizi pubblici. Guardando alla spesa regionalizzata, mentre per la Ragioneria il Mezzogiorno (con 3.853 euro pro capite) appare in vantaggio rispetto al Centro-Nord (3.375 euro), la situazione- si legge nel lavoro Svimez – si ribalta passando all’aggregato “Stato di fonte Cpt”, con un differenziale negativa di circa 400 euro pro capite a svantaggio del Mezzogiorno (7.552 euro contro i 7.942 euro del Centro-Nord). Il divario cresce di molto e la forbice si allarga ulteriormente considerando – sempre fonte Cpt – il complesso delle spese della pubblica amministrazione e, ancor più, quelle del settore pubblico allargato: il Mezzogiorno si ferma a 10.981 euro pro capite per la pubblica amministrazione. e 13.394 euro per il settore pubblico allargato; il Centro-Nord sale rispettivamente a 13.399 euro e 17.065 euro”.

 

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