Da Buggerru riparte la nuova battaglia per il lavoro. Primo passo la firma del Patto per Buggerru tra i segretari regionali delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil Fausto Durante, Pierluigi Ledda e Francesca Ticca e la presidente della Regione Alessandra Todde.
L’occasione è stata la commemorazione degli operai uccisi nel 1904 in seguito alla protesta davanti alla miniera di Malfidano a Buggerru. Morirono Felice Littera, Salvatore Montixi, Giustino Pittau e Giovanni Pilloni.
Nei capitoli del protocollo di intesa, una serie di azioni volte a migliorare le condizioni di lavoro, prevenire gli infortuni e le malattie professionali, favorire la diffusione della cultura della prevenzione, promuovere iniziative di formazione e informazione, costruire nuovi strumenti e politiche per assicurare qualità e sicurezza per le lavoratrici e i lavoratori in Sardegna.
“Con la firma del Protocollo, istituzioni e società civile si uniscono in una battaglia comune per porre fine ad una situazione che non è degna di un Paese civile e che offende i valori della nostra Costituzione – ha commentato il segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda -. “Oggi si apre una stagione di corresponsabilità sociale che deve portare a fare passi decisivi rispetto a tutte le grandi sfide da cui dipendono la crescita e il futuro del Paese. Ogni volta che si verifica una tragedia sul lavoro il cordoglio è unanime, l’emozione è tanta e l’indignazione diffusa fa levare da ogni parte un coro di “mai più”. Dopo di che, tutto ripiomba in una generale indifferenza, tutto torna come prima”.
Secondo i dati Inail sono state 5800 le denunce per infortunio nei primi sei mesi dell’anno, il 70,5% nei comparti industria e servizi, il 19 nel settore pubblico, il resto in agricoltura. Riguardano prevalentemente lavoratori tra i 45 e i 64 anni ma non è trascurabile la quota degli under 29, il 24 per cento del totale. Val la pena segnalare che ben 416 infortuni hanno coinvolto giovanissimi under 14. In crescita rispetto all’anno precedente le malattie professionali: 3792 denunce contro le 2518 dei primi sei mesi del 2023. Così come sono aumentate le vittime: fino a giugno erano già 10, (8 nello stesso periodo del 2023), due lavoratori avevano meno di 19 anni.