Cozze, rifiuti, limoni e pollo. Ecco perché Cagliari è la terza città più cara d’Italia

Marzia Piga

di Marzia Piga

Immaginiamo un paniere di beni, indicativo del costo della vita di una città. Dentro ci sono prodotti primari, come il pane e in generale gli alimentari, ma trovano spazio anche servizi e cure mediche. Così dal chilo di banane o lattuga e fino al taglio di capelli da uomo e al lavaggio di abiti in lavanderia, ecco che il Codacons ha analizzato tutti i prezzi dell’ultimo trimestre del 2021 forniti dal ministero dello Sviluppo economico.

Ne scaturisce un racconto interessante sulle differenze tra le città italiane e sul disequilibrio di mercato tra territori. Ed emerge Cagliari tra i centri dove la vita è più cara. Così, se il costo totale dell’intero paniere mette il capoluogo sardo al secondo posto della classifica negativa dei prezzi, con un esborso di 800,50 euro (la media Italia è di 737,89 euro), ci sono alcuni beni in particolare che la inseriscono al vertice della classifica.

A Milano prezzi alle stelle

A livello nazionale è (e si conferma) Milano la città più cara, con un costo medio di 835,65 euro per l’intero paniere, la seconda è Napoli con 816,75 euro. Ed ecco al terzo posto Cagliari. La più economica è Pescara, con 505, 75 euro. Per quanto riguarda il comparto alimentare, a Milano per mangiare occorre spendere in media il 47 per cento in più rispetto a Napoli: per l’acquisto di un paniere composto da ortofrutta, carne, pesce, pane, ecc. sotto la madonnina si spendono in media 99,24 euro, contro i 67,58 di Napoli, analizza il Codacons. Bari è, invece, la città dove, per una donna, costa di più farsi tagliare i capelli (26,48 euro contro gli 11,80 euro di Napoli), e se si vuole portare una gonna in lavanderia occorre spendere il record di 7,49 euro a Trieste, spiega ancora il Codacons. In caso di problemi ai denti, meglio risiedere a Palermo: qui per un otturazione si spendono circa 66 euro, contro i 174 euro di Aosta.

A Cagliari Tari da record

Cagliari è ai vertici di alcune classifiche prodotto per prodotto. Così se si vuole acquistare un chilo di limoni qui si spenderanno ben 3,04 euro, contro una media nazionale di 2,58 euro e un prezzo minimo nella città di Bari di un euro e 75 centesimi. Stessa cosa per le cozze fresche o i mitili in genere: nel capoluogo sardo costano 4,45 euro contro una media italiana di 3,52 euro. E chissà perché, invece, nella gemella isolana sul mare, Palermo, per fare una buona zuppa si spendono appena 2 euro e 75 centesimi. Anche un chilo di petto di pollo a Cagliari costa più salato che nel resto d’Italia: 11,81 euro contro la media nazionale di 10,57 euro.

Ma è la tassa sui rifiuti a far schizzare Cagliari al top della media italiana: In città si spendono per un appartamento medio di cento metri quadrati 405,68 euro: quasi cento euro sopra la media nazionale di 301,96 e addirittura 200 euro sopra il costo a Trento, dove per la Tari si pagano 205,07 euro.

Il Capo di Sotto è, invece, più economico seppur sopra la media nazionale per quanto riguarda servizi come la lavanderia (abito da uomo 11,37 euro), mentre per un taglio di capelli maschile si posiziona sotto la media italiana (16,49 euro). In linea con altre città, ma sempre sopra la media è il costo del caffè che a Cagliari costa 1,06 euro

Marzia Piga

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