Continuità territoriale 2, per gli scali minori adesso sarà libero mercato

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha firmato oggi il provvedimento di cessazione degli effetti del decreto ministeriale (il numero 36 del 2005), in scadenza il 25 ottobre, e quindi sui collegamenti tra gli scali sardi e gli aeroporti minori della Penisola non vige più il regime degli oneri di servizio pubblico. Passeranno quindi in regime di libero mercato i collegamenti della cosiddetta continuità territoriale 2, di andata e ritorno tra Alghero-Bologna, Alghero-Torino, Cagliari-Bologna, Cagliari-Torino, Cagliari-Firenze, Cagliari-Verona, Cagliari-Napoli, Cagliari-Palermo, Olbia-Bologna e Olbia-Verona.

“Stiamo ripensando un nuovo modello di continuità territoriale per le rotte minori che salvaguardi le aspettative legittime del mercato coniugandole con le altrettanto legittime garanzie di trasporto sociale di cui la Sardegna e i sardi necessitano”. Così l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, commenta l’abrogazione del decreto. Secondo l’assessore il decreto era “un provvedimento concepito oltre 10 anni fa, che ha risposto egregiamente alle esigenze di mobilità dell’isola verso gli scali minori, ma che di fatto è stato superato dagli eventi. Tutte le 10 rotte individuate nel testo governativo – ha aggiunto l’assessore – sono oggi coperte dalla libera iniziativa di mercato. Pertanto, laddove si imponga un’offerta di trasporto ad opera di vettori in regime di concorrenza, si rende necessario cambiare sistema. Presto, d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e con l’Enac, sarà sottoposto al vaglio delle istituzioni comunitarie un modello rinnovato e originale di continuità territoriale per gli scali diversi da Fiumicino e Linate”, ha concluso l’assessore.

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