Continuità, l’Europa frena sulla proroga. Gli imprenditori si appellano al Governo

C’è ansia e preoccupazione sulla proroga dell’attuale regime di continuità territoriale aerea in scadenza il 16 aprile. Secondo indiscrezioni anticipate dal quotidiano L’Unione Sarda, e rimbalzate tra alcuni esponenti dell’opposizione in Consiglio regionale, l’Unione europea avrebbe frenato sulla possibilità di far slittare il termine del 16 aprile, scrivendolo nero su bianco in una lettera inviata alla presidenza della Giunta dopo le feste. E adesso il Pd vuol vederci chiaro. In vista della seduta dell’Aula del 24 gennaio con all’ordine del giorno proprio la continuità, il consigliere gallurese Giuseppe Meloni ha depositato una richiesta urgente di accesso agli atti “per conoscere tutte le comunicazioni avvenute tra gli uffici competenti dell’Unione europea con la presidenza della Giunta e l’assessorato regionale dei Trasporti”. Non solo. L’esponente dem chiede di conoscere anche quelle tra Giunta e uffici del ministero dei Trasporti “per verificare le reali pressioni dell’esecutivo regionale sul Mit”.

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Oltre al mondo politico l’attenzione e la preoccupazione sul futuro della continuità territoriale è forte anche tra gli imprenditori, quelli del turismo in particolare. Che hanno deciso di inviare una lettera-appello al Governo e al Parlamento perché agiscano “nel più breve tempo possibile per assicurare alla Sardegna trasporti efficienti e ai sardi il diritto alla mobilità e alla crescita economica e sociale”. “La Sardegna rischia di ‘chiudere’ ogni anno per mancanza di collegamenti. È ancora possibile nel 2020?”, è la domanda che pongono Confindustria e Federalberghi, firmatarie, con i rispettivi presidenti Maurizio De Pascale e Paolo Manca, del documento. “Chi vuol programmare una vacanza dopo il 16 aprile non può farlo: per i ponti del 25 aprile e del primo maggio, quando tantissime strutture ricettive riaprono, potrebbero rimanere vuote. È un danno enorme per l’intero comparto dell’accoglienza: non potranno arrivare in Sardegna i vacanzieri italiani e stranieri (questi ultimi abituati a programmare con grande anticipo le proprie ferie, tra gennaio e febbraio), e chi sceglie l’Isola per organizzare grandi eventi anche fuori stagione”.

Le due associazioni di categoria mettono insieme anche la continuità marittima, in scadenza il prossimo 18 luglio. “È una situazione gravissima, alla quale le istituzioni devono trovare immediata soluzione. La Sardegna basa la propria economia sul turismo, sulle imprese manifatturiere e sui prodotti agroalimentari di eccellenza: in questi tre comparti ha registrato numeri importanti, che devono crescere se non vogliamo che la nostra isola sia destinata a una ulteriore desertificazione economica e culturale”, concludono.

Sulla questione proroga Villa Devoto ancora non si pronuncia, potrebbe farlo nelle prossime ore, e comunque prima dell’appuntamento in Aula del 24. Resta il fatto che se lo stop dell’Ue fosse confermato, di sicuro il regime di continuità rimarrebbe sospeso per alcuni mesi, le norme europee infatti impongono la pubblicazione dei bandi per almeno sei mesi. Il 28 gennaio, intanto, è in programma un incontro tra Regione e commissione a Bruxelles, decisivo sul fronte proroga e nuovo bando del quale si conoscono già i punti salienti. E cioè: nessuna tariffa unica ma un sistema di doppia tariffazione per l’estate e l’inverno e per residenti e turisti. I sardi dovrebbero pagare per tutto l’anno 20 euro più tasse per Roma (la metà rispetto ai costi attuali) e 30 più tasse per Milano (19 euro in meno). La tariffa sarà maggiore per i non residenti, fino a un massimo del doppio della stagione winter. Per la summer, invece, i turisti potranno beneficiare di una tariffa libera, nel senso che le compagnie potranno applicare i prezzi che preferiscono. Nel pacchetto c’è anche la riapertura delle tratte agevolate, solo per i residenti, con Torino, Verona, Bologna e Napoli.

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